CLICCA e ASCOLTA ►
INTRODUZIONE
Si
va a scuola per apprendere. Prima ci si accontentava delle classi
elementari; ora si mira alla licenza media. Per la massa popolare è
sufficiente questa modesta istruzione.
C'è
però chi desidera un'istruzione maggiore e prosegue gli studi per
avere un diploma. C'è anche chi mira più in alto e frequenta
l'università per conseguire una e forse più lauree.
Sarebbe
da compatire quel popolano che, avendo la licenza media, se ne
ridesse o disprezzasse chi abbraccia gli studi superiori.
Nel campo spirituale la maggior parte dei fedeli si contenta di una
discreta istruzione religiosa e di una vita modestamente cristiana:
conoscere i Comandamenti di Dio ed i Precetti della Chiesa, ascoltare
qualche predica, assistere alla Messa festiva, comunicarsi una o
poche volte l'anno e recitare qualche preghiera quotidiana o
occasionale.
Se tanto basta a molti fedeli, (..che dicono Cristiani, ma forse lo
sono soltanto in parte!..), non è però sufficiente a soddisfare le
aspirazioni di certe anime ferventi, anime elaborate dalla grazia di
Dio, desiderose di amare ardentemente Gesù, di farlo amare e di
sacrificarsi per la salvezza dei peccatori.
Questo scritto è
diretto a tale categoria di anime.
Si sta svolgendo in Italia ed all'estero una grande Crociata
Eucaristica, il cui centro è a Roma, presso la « Propaganda
Mariana, Via Acciaioli, 10 ».
La
Crociata è sotto la protezione di Padre Pio, i cui « figli
spirituali » aumentano di numero e di zelo, come può rilevarsi dal
fiorire dei « Gruppi di Preghiera ».
Coloro che vogliono far
parte della Crociata, si chiamano « Piccole Ostie » dei Tabernacoli
Abbandonati.
Il
presente libretto può essere di guida alle Piccole Ostie. Contiene
insegnamenti pratici ed iniziative di apostolato; perciò la sua
lettura non sia superficiale, ma attenta ed impegnativa
•
Nel
testo si parla in prima persona, come fanno talvolta certi autori,
affinché i detti siano più penetranti nel cuore dei lettori.
PRIMA
PARTE
LA PICCOLA OSTIA
Piccola
Ostia, desiderosa di amarmi e di consolarmi nella solitudine dei
Tabernacoli, ascolta la voce del tuo Maestro Divino!
Tu devi essere lieta di potere appartenere alla
Crociata Eucaristica.
Non voglio solamente un gran numero di Piccole Ostie, senza
concretezza di atti, ma voglio anime che sappiano approfondire questo
nobile programma, importante ed urgente, poiché il tempo presente è
tumultoso e trasandato. Si vive nella freddezza, nella tiepidezza e
nella noncuranza di me Sacramentato, poiché non si sa apprezzare il
grande Mistero di Amore, che è l'Eucaristia.
Cerco anime amanti,
supplicanti e riparatrici, formate dal silenzio, dal raccoglimento e
dall'immolazione. Esse sono i parafulmini della Divina Giustizia.
Ringraziami,
o Piccola Ostia, dell'onore e della grazia che ti faccio,
accettandoti di stare vicino al mio Cuore Eucaristico e conquista
altre anime alla Crociata Eucaristica.
Lavora
sotto il mio sguardo divino e trovami consolatori, perché il mio
Cuore è assai amareggiato per la condotta di quelli che si dicono
amici e non lo sono.
Voi, Piccole Ostie, siate come le api. Dovete ricavare il miele ed
utilizzarlo per coloro che sono ammalati e che non conoscono quanto
sia dolce e soave servire me e nutrirsi delle mie Carni Immacolate,
Pane di vita immortale.
* * *
Piccola Ostia,
rifletti!
La parola « piccola » esprime il senso di umiltà che tu devi
avere, poiché senza umiltà non riuscirai a nulla di bene.
Abbi dunque basso concetto di te, pensa alla tua umiltà, anniéntati
dinanzi alla mia Divina Maestà, poiché ti voglio rendere in
qualche modo simile a me, Ostia pura, santa, immacolata ed immolata
per amore degli uomini.
L'Ostia,
oltre ad essere piccola, è anche bianca, per indicare la purezza ed
il candore della vita. Sii perciò umile, pura candida.
Fa' che la tua vita si rinnovelli tutta nell'amore
eucaristico e fatti soggiogare dal mio amore.
* * *
Sono abbandonato nei
Tabernacoli; resto solo, mentre le case dei peccatori sono popolate.
Il
pensiero della mia triste solitudine dovrebbe far piangere il tuo
cuore di ambascia, se veramente mi ami.
O
creature, prezzo del mio Sangue, venite ai miei Tabernacoli! Abbiate
sete e fame del Dio Vivente, che con ansia amorosa vi attende per
comunicarvi la sua vita divina!
Mai come in questo tempo sono tanto abbandonato, maltrattato e
sconosciuto. Se in Cielo si potesse piangere, si piangerebbe per non
aversi abbastanza sfruttato sulla terra questo immenso tesoro,
l'Eucaristia, l'inesauribile sorgente di ogni bene.
O
anima diletta, poiché vuoi essere Piccola Ostia, sia tuo dovere il
saper comunicare agli altri l'amore eucaristico; questa sarà una
testimonianza d'amore.
Se il mondo va male, è
perché non si ricorre più a me Sacramento con la dovuta fede e
grande amore.
Nel mio Tabernacolo c'è la vita; da lì viene la
luce, la forza e tutto.
Quanto sono dolorose al
mio Cuore le lunghe attese nella solitudine del Tempio!
Molti non hanno più sete di me, perché la loro vita è
superficiale, la loro mente è ottenebrata ed il loro cuore vive la
notte interiore.
Fioretto:
Fare una Comunione per ringraziare Dio di appartenere alla
Crociata Eucaristica e per avere la grazia di essere una vera Piccola
Ostia.
LA COMUNIONE
Sono Dio e scruto i
cuori.
Se tu, Piccola Ostia, potessi leggere intimamente in certi cuori e
vedere come si riceve quella candida Ostia Divina nella Comunione, ne
moriresti di pena.
Quanti disagi trovo in
tante anime! E questa è la realtà di tutti i giorni, perché tutti
i giorni mi dò generosamente a chiunque voglia.
È
doloroso il dirlo, ma ci sono anime che si comunicano ed invece di
consolarmi mi maltrattano. Talune, che nel loro segreto orgoglio si
credono buone, si accostano alla Mensa Eucaristica serenamente, quasi
le sole degne di ricevermi. Eppure sono anime malate. Conservano nei
loro cuori tante piccole serpi, che le rendono veri strumenti di
Satana per danneggiare chi le avvicina, o per il poco buon esempio
che danno, o per l'esplosione del loro orgoglio o per le ingiustizie
che commettono.
Costoro portano ogni giorno al Banchetto Eucaristico, al Dio di ogni
santità, un cumulo di miserie: invidie, gelosie, giudizi poco
caritatevoli, critiche, vanità, bugie, curiosità reprensibili,
freddezza, mancanze di carità, lentezza nell'operare il bene,
rispetto umano ed altre miserie.
* * *
Quanto si
è avari con me!
Non pochi di coloro che mi ricevono quotidianamente, non mi offrono
nulla che possa appagare i miei desideri di un infinito amore.
Io mi dono tutto, senza riserve; non
limito il mio amore nel donarmi.
Vorrei dalle anime la completa assimilazione, il totale spogliamento
del piccolo piacere che possa trovarsi fuori di me e che non si
offrisse alcun atomo d'incenso al mio nemico Satana.
Quanti cuori profumati desidero trovare nell'incontro del mio
eucaristico amore! Vorrei nei loro cuori il mio ardente amore. Ma
tante anime non si lasciano prendere, non si lasciano invadere e non
sanno che significhi avere un cuore pieno di Dio!
Il mondo va sempre più in rovina ed è privo delle grazie di
misericordia, perché le anime comunicandosi non sanno strapparmi
nulla per l'umanità bisognosa. Rimango nei loro cuori Ospite muto,
inoperante, sempre assetato ed insoddisfatto.
Questo è
il mio grande lamento, che deve colpire di più le anime che si
chiamano « Piccole Ostie
»,
affinché facciano della mia Vita Sacramentale la loro vita di Ostie
Viventi, palpitanti d'amore.
E che dire delle Comunioni sacrileghe? …Entro in certi cuori, come
letamai, ed allora i miei Angeli tremanti mi adorano sino alla
consumazione delle mie Sacre Specie Sacramentali.
Sono
veramente Vittima ... Vittima Eucaristica! Consolatemi voi, o Piccole
Ostie!
Tutti hanno premura di vestirsi bene e di comparire davanti agli
uomini; ma non hanno poi premura di rivestirsi dell'uomo nuovo,
gettando via ciò che lasciò Adamo, per rivestirsi di Dio e della
sua dottrina, che si chiama amore.
Quando si riceve me, si abbia il cuore sempre più rinnovato ed
ornato a festa. Bisogna sapersi presentare ad un Dio amoroso, che si
degna venire in un cuore umano.
* * *
Piccola Ostia, esamina la tua coscienza per vedere come ti comunichi.
Puoi dire, e con verità, che le tue Comunioni mi apportino
consolazione?
Nella tua vita spirituale fai ogni giorno qualche sforzo per evitare
certe piccole mancanze volontarie?
Fa' di tutto per presentarmi ad ogni nuova Comunione il cuore sempre
più puro e più disposto al bene.
Non siano tanto le eventuali cadute di debolezza che debbano
preoccuparti, quanto lo stato abituale di tiepidezza, cioè, il far
la pace con i tuoi difetti, la poca o niuna premura di piacere a me
in tutto.
Le Comunioni delle Piccole Ostie non siano fatte in modo comune, ma
siano tali da soddisfare il mio ardente amore.
Impara a saperti intrattenere con me dopo la Comunione. Il
trattenimento non sia frettoloso, affinché tu possa assimilarmi bene
ed imparare a vivere la vita di un Dio, ricevuto e mangiato con
infinita umiltà ed annichilimento di se stesso.
Occorre amore nel ricevermi, nel trattenimento, nel conservarmi bene
nel cuore e nel circondarmi di attenzioni.
Questa è la mia sete: amare ed
essere amato.
Fioretto: Un'ora prima della
Comunione cominciare a disporsi a ricevere Gesù, elevando spesso il
pensiero a Lui, facendo piccoli atti d'amore e conservando un
discreto raccoglimento.
TRATTENIMENTO EUCARISTICO
Ti ho accennato il trattenimento con me dopo la Comunione.
L'argomento è assai importante e vorrei suggerirti un regolamento
doveroso ed utile per alimentare l'amore eucaristico: apprezzare
molto e non sprecare per nulla il tempo che segue la Comunione.
Appena ti sei comunicata, offrimi prima di tutto i tuoi peccati e
tutte le tue miserie. Dopo potresti recitare questa preghiera:
« Gesù, mio Salvatore e Redentore, ti ringrazio che sei venuto nel
mio cuore. Poiché non sono capace di adorarti degnamente, ti offro
le adorazioni della Madre tua Maria e di tutta la Corte Celeste. »
«
Angelo mio Custode, ringrazia ed adora tu Gesù per me! »
« Intendo, Gesù mio, con questa Comunione adorarti, amarti e
benedirti per coloro che non ti adorano, non ti amano e non ti
benedicono. »
« Intendo riparare tutti i peccati che si sono fatti e si faranno.
Distruggi col tuo Divin Sangue tutte le colpe dell'umanità, in
particolar modo i sacrilegi, le bestemmie, i delitti e gli scandali.
»
« Nel tuo Cuore Divino e nel Cuore Immacolato ed Addolorato di Maria
metto tutte le anime più bisognose della Divina Misericordia. »
« Ti raccomando i Sacerdoti, i moribondi, gli ammalati, le anime del
Purgatorio, i miei nemici ed i bisogni della Santa Chiesa. Amen! »
Terminata
questa preghiera, sta in silenzio e mettiti in comunicazione con me
mentalmente. Pensa che nel tuo cuore c'è il Figlio di Dio, il
Redentore dell'umanità, il Padrone dell'universo.
L'amore è comunicativo. Donandomi all'anima tua, voglio comunicarti
qualche cosa di me. Conviene perciò attendere col massimo silenzio
amoroso il mio intimo lavorio nel tuo cuore.
Se sei ben disposta, ti faccio sentire le mie celestiali carezze
d'amore, che si avvertono con l'intima gioia e la profonda pace.
Inoltre lascio nel tuo cuore le orme delle mie vestigia divine.
È bene che dopo ogni Comunione, prima di uscire dal Tempio, tu
prenda qualche proponimento, ad esempio, evitare lungo il giorno una
data mancanza, ovvero compiere un particolare atto di virtù.
Finché tu non sia uscita dalla Chiesa, osserva bene il silenzio e
non rivolgere la parola ad alcuno senza una vera necessità. Se
occorre una parola, non dirne due, se basta un segno, non dire una
parola.
Quando i fedeli si avviano all'uscita della Chiesa, dimenticando di
essere ancora nel luogo sacro, mi disgustano con il loro contegno.
Chi saluta, chi scambia qualche idea, chi fa •dei commenti, chi
chiacchiera, chi scambia dei baci e degli abbracci. È un vero
cicaleccio l'uscita della Chiesa.
Voi, Piccole Ostie, non accomunatevi alla massa, date buon esempio e,
se potete, richiamate con delicatezza i ciarlatori.
* * *
Dalla
Comunione alla fine della Messa passano pochi minuti.
È
doveroso che chiunque si sia comunicato non esca subito dalla Chiesa.
Perché tanta premura di uscire dal Tempio, se non c'è una vera
ragione urgente? Perché profanare la mia vicina presenza reale?
Se si avesse più fede, quanti
dispiaceri mi si potrebbero evitare.
* * *
Nel giorno ci sono ventiquattro ore; però l'ora più preziosa e da
santificare in modo speciale è quella che segue la Comunione.
Durante quest'ora:
- Si conservi un discreto e relativo raccoglimento, pur attendendo ai propri doveri.
- Si recitino, ad intervalli, devote giaculatorie, sollevando spesso la mente ed il cuore a me. E anche preghiera il canto di lodi sacre.
- Si evitino le piccole mancanze volontarie.
Sia santificato anche il resto della giornata, in modo che chiunque
avvicini chi ha ricevuto me nella Comunione, si accorga che questi si
distingue dalle altre persone, per la prova che ne dà con la
pazienza, la dolcezza e la carità.
* * *
Piccola Ostia, rifletti
ancora!
Quando
ti presenti alla Mensa Eucaristica, il Sacerdote depone me sulla tua
lingua È quindi la lingua che ha il primo contatto diretto con me.
Quando mi ricevi, pensa:
Questa mia lingua è veramente degna di toccare Gesù? …È così
pura, immacolata e santa da mettersi a contatto con il Corpo di Gesù?
...Ho nulla da rimproverarmi nel parlare? ... Nei momenti di
contrasti, di eccitazione o di offese, come tengo a freno la lingua?
Fa' di tutto per
presentarmi alla Comunione la lingua monda da ogni colpa.
Fioretto:
Custodire la lingua, per presentarla alla Comunione senza macchia
alcuna.