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30 • REGISTRAZIONI ♫ AUDIO

PREMESSA: Quanto di seguito riportato, sono parole dettate da Gesù ad un’anima mistica. Ogni giorno e per trenta giorni di seguito Gesù conduce l’anima a pregare per le Anime del Purgatorio guidandola e confortandola con consigli e dolci parole.
Tali parole possono confortare in modo particolare quanti sono affranti per la perdita di una persona cara.
Ascoltiamo Gesù con spirito di fede e grande fiducia, ne trarremo sicuramente grandi benefici per la nostra pace, e serenità interiore.

Preghiamo le Anime del Purgatorio, affinché in tutto questo mese non si commetta peccato mortale né da noi né nella nostra famiglia. — Scriviamo le grazie che vogliamo ottenere per la loro intercessione, ricordiamole ad esse ogni giorno imponendoci qualche piccola pratica di devozione in loro suffragio.

1° GIORNO ╬ Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò (Mt.11,28)

GESÙ. — Vieni a me tu che piangi la morte di persone care, vieni a me, anima desolata, che sei rimasta sola a portare il peso dei dolori della vita, poiché quelli che tu amavi più di tutti al mondo ti hanno preceduto nel sepolcro, tu cui le lacrime sono il continuo e solo nutrimento, vieni a me, ed io ti solleverò e ti conforterò. I tuoi dolori sono immensi, ma la mia mano di consolatore ha virtù onnipotente. Coloro che tu non vedi più accanto a te sulla terra, sono con te, come prima, più di prima: non dico che tu smetta di piangere, ma voglio darti la pace e farti trovare nella comunicazione dell’anima tua con l’anima dei tuoi cari morti, quella calma e quella forza che fanno sopportare con rassegnazione i dolori della vita, seguire la via del dovere e meritare di raggiungere nel Cielo i tuoi cari che ti chiamano e ti aspettano. Io ti voglio far comprendere che la morte non ha distrutto quell’affetto che ti univa alle persone care; ma che quest’affetto è divenuto più dolce, più puro, più costante. Nel Purgatorio, dove le Anime espiano i loro peccati per rendersi degne di Me, esse ti amano più intimamente, più fortemente, più santamente che sulla terra, e domandano a te di ricambiare il loro affetto con la preghiera fervente e non con lacrime sterili, con opere buone e non con vani lamenti. Il mio Cuore di Padre vorrebbe liberarle, ma la mia giustizia Me lo impedisce; tu che puoi consolare quelle anime Sante e dare a Me il più gradito conforto, vieni a Me ogni giorno, pregami per esse ed Io ti ascolterò; queste povere Anime soffrono per le preghiere che hanno fatte male, per le Messe male ascoltate, per le mortificazioni, per le elemosine che avrebbero dovuto fare...vieni, pagami per loro, figlia, ed io ti benedirò, asciugherò le tue lacrime e darò al tuo cuore affranto la pace.
Vieni a Me tu che piangi, tu che hai perduto il padre, la madre, i fratelli, gli amici: vieni, parlami del tuo dolore, pregami per loro; vieni accanto al mio Tabernacolo, guarda il Cielo, e questo sguardo consolerà il tuo cuore desolato; vieni a me e non cercare conforto nelle creature che ti circondano; ma soffri e piangi accanto al mio Altare, se vuoi che le tue preghiere e le tue lacrime siano di conforto ai tuoi cari perduti. Accanto a me tu soffrirai amando, e l’amore che addolcisce ogni affanno, ti darà forza a rimanere sulla terrà anche dopo la partenza di quelli che amavi più di te stesso.

L’ANIMA. — Eccomi, Gesù buono, davanti a Te, non sono degna di ascoltare le tue parole di bontà, d’amore, di tenerezza; ma poiché Tu mi dici d’avvicinarmi a Te con confidenza, eccomi ai piedi del tuo Tabernacolo, per benedire il Santo tuo Nome nei dolori della vita, per offrirti le mie pene e pregarti di accettarle in sollievo delle Anime Sante del Purgatorio e specialmente di quelle che in vita furono più devote di Te e della tua Santissima Madre.

FIORETTO. Preghiamo Gesù Sacramentato per le Anime più abbandonate e offriamogli le nostre preghiere, la parte soddisfattoria delle nostre buone opere e le indulgenze che acquisteremo in questo mese  in suffragio di quelle infelici. (De profundis).
2° GIORNO ╬ Il Signore usi bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me! (Rut 1,8)

GESÙ. Questo giorno, figlia, segna la festa di misericordia, di suffragi e di requie per le povere Anime, mie spose che da lunghi anni gemono da me lontane nel doloroso carcere dell’espiazione. Tutti coloro che piangono qualche caro estinto, prendono oggi la via del cimitero, e piangendo, depongono sulla tomba dei loro cari il tributo del loro affetto e del loro ricordo con mazzi e ceri. In questo giorno l’Angelo del sacrificio e della consolazione viene a ricordare a tutte le anime che piangono, la Santa Commemorazione dei Morti, festa creata dalla Santa Chiesa, per risvegliare ogni anno, consacrandolo con la sua preghiera, il ricordo dei suoi figli che non sono più; viene in ogni casa dove si piange per celebrare questa festa, simile a nessun’altra, che ha per solo ornamento le insegne della morte e per sola armonia il gemito delle anime e il canto dei funerali; viene specialmente per raccogliere tante lacrime sparse sulle tombe dei fratelli, tante preghiere fatte per essi e le porta al Cielo     a Dio: «Signore, ricevete queste lacrime e queste preghiere e fate che esse abbiano la potenza di liberare dalle pene che soffrono, coloro che sono morte nel vostro bacio!» — Vieni tu pure, figlia, a pregare per i tuoi morti, vieni e ascoltane le voci desolate che ti ripetono: «Ricordati di noi!»
Oh ricordatene, figlia, e non solamente oggi, ma ogni giorno; non solamente con l’amore che piange e s’intenerisce, ma con l’amore che prega, che si sacrifica, e che, con la preghiera, con il sacrificio e con lacrime sante di rassegnazione, mescolate al mio Sangue riparatore, può finire di purificare quelle anime benedette ed aprire ad esse, non foss’altro, qualche giorno, o qualche ora prima le porte del Cielo. — Ma perché piangere, figlia? Perché arrestarti col capo chino a terra, senza osare di volgere lo sguardo al mio Ciborio, dove io sto aspettando ansiosamente la preghiera del tuo cuore, per liberare quelle infelici mie spose?
In qual modo, figlia, potrai mostrare la tua riconoscenza e il tuo amore verso il padre e la madre tua, verso i tuoi fratelli ed amici, che riposano all’ombra della mia Croce, se non coll’innalzare per essi ferventi preci al mio Cuore? A che gioverebbero le meravigliose ghirlande, gli splendidi monumenti, le superbe iscrizioni che parlano dei tuoi cari e ne immortalano il nome, se tutto questo non valesse a ispirare una preghiera, una lacrima d’espiazione, un atto generoso compiuto in loro suffragio? Qual migliore profumo può giungere ad essi da questa valle di lacrime di quello della preghiera e del sacrificio ispirato dalla riconoscenza, consacrato dalla Fede e dalla Religione?

L’ANIMA. — Grazie, Gesù mio, d’avere ispirato alla tua Chiesa di consacrare questa Festa nella quale i tuoi Angeli portano al tuo trono le nostre lacrime, le nostre preghiere, i nostri sacrifica a sollievo dei nostri cari morti; dicano ad essi che noi non li dimentichiamo, ma preghiamo per loro, e uniamo alle nostre preghiere, alle lacrime del nostro cuore il tuo Sangue prezioso, certi che i nostri pianti li inteneriscono, le nostre preghiere li sollevano, i nostri sacrifici li consolano. Degnati Divino Redentore, dolce Consolatore delle anime, gradire l’umile mia prece per l’anima dei miei cari, per la gloria del tuo santo Nome e la gioia del tuo Sacro Cuore.

FIORETTO. — Offriamo a Gesù Sacramentato in sollievo delle Anime dei nostri parenti tutto ciò che soffriremo in questo giorno. —  (De profundis).
3° GIORNO ╬ O voi tutti che passate per la via, fermatevi e guardate, se c’è un dolore simile al mio. (Così incomincia una delle Lamentazioni di Geremia 1, 12)

GESÙ. — Figlia, tu che vivi sulla terra e che così facilmente ti commuovi alla vista delle sofferenze altrui, ascolta le Anime del Purgatorio che ti domandano pietosamente una piccola parte del bene che ti deriva dal Pane degli Angeli di cui ti ho cibato e ti cibo così spesso, che ti ho dato e ti do così abbondantemente e così generosamente sulla terra, una piccola parte delle tue preghiere, delle tue buone opere, delle tue sofferenze: ascolta i loro gemiti, osserva quello che soffrono e non potrai non intenerirti. Tu non puoi comprendere le pene di quelle dilette mie spose; circondate da un mare di fuoco che non può essere paragonato al fuoco della terra, quelle disgraziate non vedono che fuoco, non sentono che fuoco, non respirano che fuoco, non toccano che fuoco: nel fuoco sono sempre, e si ravvolgono sempre nel fuoco. Questo fuoco che purifica con sacro e tremendo discernimento in ordine alla qualità e alla quantità delle colpe, brucia senza distruggere, penetrando in tutte le fibre più delicate, sordo ai gemiti del più spasimante dolore, brucia proseguendo in quelle povere anime la sua opera purificatrice. Il fuoco solo della tua carità lo può vincere e far cessare. Perché dunque, figlia, non pensi a versare sulle fiamme che divorano le sofferenti mie spose, la rugiada della tua preghiera, la rugiada ancora più salutare del mio prezioso Sangue? Dove sono l’affetto e la tenerezza che ti univa a tante persone care, ai tuoi parenti e congiunti, se ora, dopo pochi anni dalla loro morte, li hai completamente dimenticati, e puoi resistere sordo a quei disperati sospiri e non rispondere a quelle dolorose chiamate? Se tu sapessi, figlia, che in questo momento, tuo padre, la madre tua, i tuoi fratelli, i tuoi amici fossero in preda alle fiamme e che per liberarli ti bastasse stendere la mano, non la porgeresti loro questa mano, anche a costo di lasciarla bruciare? Arrestati, dunque, porgi l’orecchio e ascolta dal fondo di quell’abisso di fuoco, questo grido straziante che a te, mandano le mie spose: «Crucior in hac fiamma? — io soffro, soffro in queste fiamme..., una goccia d’acqua..., una preghiera, per pietà!»

L’ANIMA.Clementissimo Gesù, accendete nel mio petto il fuoco della divina carità e fate che ne arda, che m’impegni a soccorrere e a far soccorrere le povere anime del Purgatorio e a liberarle da quegli ardori potenti. Che devo fare, Gesù mio, per sollevarle nelle loro pene? Devo soffrire, devo morire per esse per toglierle da quel fuoco divoratore? Oh, se coi miei dolori, se con la mia morte potessi procurare ad esse l’eterna gloria del Cielo, eccomi, Gesù mio, eccomi pronta ora e sempre a fare la Tua santissima volontà! Che non farei per contribuire alla Tua gloria e risparmiare ai miei cari morti una parte di quelle atroci sofferenze!

FIORETTO. — Con cinque Pater ed Ave preghiamo Gesù Sacramentato per l’anima del Purgatorio che era felice di lavorare per i suoi altari mentre era in vita. — (De profundis).
4° GIORNO ╬ La pena del rimorso per le colpe commesse.

GESÙ. — Figlia, non solamente la pena del fuoco tortura quell’Anime sante, un’altra più terribile e più forte le tormenta, ed è il rimorso continuo dei peccati commessi e che avrebbero potuto si facilmente evitare. Quante perdite inutili di tempo, di questo tempo si prezioso, ogni momento del quale poteva bastare per ottenere il Paradiso, praticando la virtù e fuggendo le conversazioni inutili, senza scopo, le letture ricreative troppo prolungate! Quante mormorazioni contro il prossimo, contro i superiori, e i parenti, leggere alle volte, ma dettate sempre dall’amor proprio offeso e da mancanza di rispetto! Quanti sentimenti di vanità e d’orgoglio, quante delicatezze nei pasti e nella vita! «Oh, ti gridano esse, è per questo che noi soffriamo; impiega dunque saggiamente il tuo tempo, in esso pensa a noi meschine che siamo ora fra atroci tormenti per il dolore cagionato a Dio!»
La vista del bene che quelle poverine avrebbero potuto fare in vita e non lo hanno fatto, accresce la loro pena. Quante comunioni lasciate per trascuratezza, per scrupolo, per non volere ascoltare gli avvisi del confessore, di quel mio Ministro che le consigliava al bene e che esse si ostinavano a non voler secondare per troppo attacco alla propria volontà! Nate nel seno della mia Chiesa con tanti stimoli ed aiuti, quante gioie avrebbero potuto procurare al mio cuore, quanto bene fare agli uomini loro fratelli, e non lo hanno fatto! Ah, per questo noi soffriamo, ti gridano; sii dunque fervente nelle tue Comunioni, e allorché questa fortuna del Cielo ti è concessa, non lasciarla mai per nessuna cosa al mondo; ascolta e metti in pratica i consigli del tuo padre spirituale e te ne ritroverai bene! Ah, se avessimo corretto tanti difetti che potevamo correggere, praticata tanto bene che potevamo compiere, se avessimo ubbidito alle Divine ispirazioni in quelle occasioni in cui ci costava così poco l’obbedire, se non avessimo mai rifiutato a Dio quei sacrifici che erano così leggieri, se non avessimo dette quelle parole che la nostra coscienza mostrava contrarie alla carità, se avessimo acquistate quelle indulgenze così facili a guadagnare, non soffriremmo ora come soffriamo. Pietà di noi!

    L’ANIMA. — Dolcissimo Gesù mio, per amore di quelle Sante Anime che lontane da Te, Ti amano teneramente, concedimi di fuggire il male e di crescere nel bene per potere aiutare con le mie opere buone quelle meschine; permetti che Ti offra per esse ogni preghiera, ogni azione, ogni sofferenza e tutti i meriti della mia vita, affinché siano diminuite le pene che le tormentano e sia loro concesso di presto possederti nel Cielo.

FIORETTO.Preghiamo Gesù Sacramentato per l’anima che sconta nel Purgatorio le colpe che noi più facilmente commettiamo. — (De profundis).
5° GIORNO ╬ La pena del danno…

GESÙ. — Ma vi è ancora un’altra pena maggiore che tormenta le mie dilette spose, la separazione forzata da Me, loro Dio che esse amano infinitamente e da cui sono tenute lontane da una forza punitrice. — Esse sospirano Me, senza potermi vedere e godere, incerte del quando potranno giungere alla patria celeste; esse non vedono, non sentono, non amano che Me; è una pena eccessiva e indicibile, che nessuna lingua è capace d’esprimere, nessun intelletto può immaginare.
Fra Me e loro vi è una barriera che esse non possono sormontare; nell’altra vita esse sentono per Me un amore che sulla terra non può immaginarsi, e quest’amore, che forma tutto il loro bene, forma pure il loro supplizio, perché esse soffrono la separazione da Me al cui confronto sono un nulla le separazioni di questa terra. Esse sono lontane dalla loro patria, il Cielo, verso cui le attira una forza indicibile. Esse hanno intravveduto ciò che si gode lassù nel mio cuore, vera patria dei cristiani, e avrebbero pur voluto, all’uscire da questa vita, slanciarsi verso di Me, ma non poterono a causa dei loro peccati. Ah, figlia, se tu potessi comprendere il dolore di queste anime, allorché sono trattenute dalla mia divina giustizia lontane da Me che il loro Cuore ama; se tu potessi indovinare le loro lacrime e i loro sospiri al pensiero della patria celeste che non potranno vedere che dopo molti giorni, molti anni e anche secoli, quanto non faresti per alleviare le loro pene! Esse sanno che nel Cielo sono io Padre di bontà e di Misericordia; ma la mia giustizia mi nasconde ad esse, sanno che i miei sguardi sono raggi di luce e di gioia, il mio cuore pieno d’amore, i miei abbracciamenti danno la felicità; ma ohimè i miei sguardi non possono risplendere su di esse, il mio Cuore non può ascoltarle, le mie braccia stendersi verso loro per abbracciarle. Esse hanno il cuore ferito d’amore per Me loro Padre, loro fratello, loro Dio; ma non possono vedermi. Orfane di tutto e di tutti, più orfane di quello che si possa immaginare, esse hanno perduta la terra e non hanno trovato il Cielo; e sono sole, sole col loro amore e col loro dolore lontane dalla vera luce che non le visita più, lontane dagli uomini che non le ricordano più, lontane da cuori che le compatiscano, sole a soffrire, a misurare il tempo coi loro sospiri. «Dov’è, esse gridano, colui che è l’anima dell’animo mio, la vita della mia vita? Invano lo cerco in questo luogo di fiamme, nell’orrore di queste tenebre.
Io amo Gesù con tutto il mio amore e il mio più grande supplizio è di non trovare colui che ama l’Anima mia!

     L’ANIMA. — Caro Gesù, rompi, Te ne prego, le dense tenebre che impediscono a quelle sante anime di vederti, inebriale un istante del tuo amore e della vista del tuo eterno sguardo. Oh Gesù, giudice buono e amorevole, poiché è necessario che l’amore Ti paghi il suo debito, fa che a sollievo di quelle infelici io possa soffrire oggi qualche male e offrirti a loro suffragio le mie pene, santificate dal tuo amore e dal desiderio mio vivissimo di fare la Tua santissima volontà, ora e sempre.

FIORETTO. — Offriamo a Gesù Sacramentato il dolore maggiore della nostra vita in sollievo dell’anima che soffriva grandi distrazioni mentre si trovava alla sua presenza. — (De profundis).
6° GIORNO ╬ Abbiate pietà di me, almeno voi, amici miei, perché la mano di Dio mi ha percosso!” (Gb.19,21)

GESÙ. — Figlia, quando ami veramente una persona, la ricordi sempre, e questo ricordo, effetto del tuo amore, non resta sterile, ma si traduce in atti per il bene della persona amata. Se tu amassi dunque veramente le anime che ora gemono nel Purgatorio, quanta copia di suffragi dovrebbe piovere su quell’ardente fornace; ma pur troppo in luogo di sollievo non ricevono quelle benedette che accrescimento di pena e di dolore per il crudele abbandono in cui tu le lasci.
Il dimenticare i morti, specialmente coloro che hai amati sulla terra, è crudeltà ed egoismo; è prova d’ingratitudine che ti disonora. Non senti il grido di queste povere anime desiderose di possedermi, e in preda alle più indicibili sofferenze, non senti come mi desiderano e come ti ripetono: «Oh voi che potete darcelo, datecelo il nostro Dio, rendeteci degne di Lui!» Dove sono ora le promesse d’amore eterno, di fede, d'amicizia che tu hai fatte loro, mentre erano in vita? Dove sono le promesse che tu facesti loro al letto di morte? Poche lacrime, poche preghiere, pochi giorni di lutto e poi tu hai tutto dimenticato, e quelle povere infelici giacciono inabissate in una notte profonda di pianti e di gemiti. Esse sono come quel paralitico steso sulle rive della fontana di Siloe, che non poteva fare il minimo movimento per alleviare i suoi dolori. Ma egli almeno poteva chiamare in suo soccorso, egli aveva la speranza di essere ascoltato quel povero paralitico; ma la voce delle mie dilette spose del Purgatorio non può giungere fino a te, poiché hai il cuore indurito. Esse vedono nella tua casa tante grazie di cui una sola basterebbe per alleggerire i loro dolori, per liberarle dalle loro pene, e chiedono pietà; ma nessuno pensa ad esse. Oh, figlia, prega, prega per i tuoi cari defunti! La mano che essi ti porgevano per darti l'ultimo addio è la stessa che ora ti stendono per chieder suffragio; prega specialmente per le anime dei poveri sacerdoti che passarono una vita di abnegazione e di sacrificio nel soccorrere i loro fratelli, prega per essi che, purtroppo sono i più dimenticati, prega il mattino, prega la sera; prega il giorno e anche la notte per i poveri morti, ed io ti benedirò. Potrai tu, negarmi questa preghiera che lenisce dolori così atroci, solleva tante anime desolate e rallegra il mio Cuore di padre?

L'ANIMA. — Perdona, misericordioso Gesù, la dimenticanza e sconoscenza mia verso le Sante Anime del Purgatorio; d'oggi innanzi non mi scorderò mai di pregare per loro, e fin d’ora Ti offro le mie buone opere, le mie preghiere, i miei patimenti in loro suffragio. — Fa di me ciò che credi, purché il poco bene che faccio serva ad aprire il Paradiso a qualche anima purgante.

FIORETTO.Offriamo a Gesù Sacramentato il Sangue preziosissimo che Egli sparse nel giardino degli Ulivi per le anime dei sacerdoti defunti che ci hanno fatto del bene. — (De profundis).
7° GIORNO ╬ Inconsolabilmente ella piange la notte, e non v’ha chi la consoli tra tutti i suoi cari.. (dalle Letture del Giovedì Santo nel rito antico, tratto dalle Lamentazioni di Geremia)

GESÙ — Ascolta, figlia, il grido che le anime penanti fanno oggi giungere sino a te, ascolta i lamenti per l’abbandono in cui si trovano, per la dimenticanza d’ogni persona a loro cara: esse piangono nel profondo dei loro mali e non vi è nessuno che stenda loro pietoso la mano per sollevarle dalle pene orribili che soffrono. Povere esiliate, quando vedranno la loro Patria? Povere orfane, quando vedranno Me loro Padre? Povere prigioniere, quando troveranno nel Cielo la libertà e la Luce, quando potranno gioire degli amplessi di Me loro dolce sposo? Tu non puoi concepire la grandezza del male che soffrono eppure puoi dimenticarle, e questa dimenticanza da parte tua accresce il loro dolore, poiché il soffrire e il sapere che nessuno divide il loro affanno con una lacrima, con un ricordo, con una preghiera, è il dolore dei dolori. «Ho cercato un consolatore e non l’ho trovato!» ecco il grido amaro di quelle derelitte, poiché il vivo dimentica facilmente il morto. Troppo presto, quando una persona cara ti è stata tolta dalla morte, troppo presto te ne scordi, troppo presto tralasci di suffragarla, illudendoti sulla bontà di questa persona e sui meriti suoi. Non sai che nessuno uscirà da quella fornace senz’avere pagato prima tutti i debiti suoi fino all’ultimo centesimo? — L’erba non è ancora cresciuta sulla tomba dei tuoi cari che già nuove amicizie, nuovi affetti sono nati nel tuo cuore a cancellare il ricordo di chi avevi tanto amato. — Ah, se io permettessi a qualcuno dei tuoi morti di ritornare sulla terra e seguirti, testimoni invisibili nelle azioni della tua vita, quante volte essi ritornerebbero nell’abisso doloroso con un affanno di più, e griderebbero inconsolabili : « Oh tutto è finito! per sempre finito! tutti ci hanno dimenticati, ovunque sulla terra è oblio per noi, oblio della nostra vita che nessuno ricorda più, oblio del nostro nome che nessuno pronuncia più con affetto, oblio della nostra tomba che nessuno visita più, oblio della .nostra morte che nessuno piange più; dimenticanza e oblio ovunque e in tutti!» — Ma non in tutti, o figlio, vi è questa dimenticanza: vi è sulla terra un cuore che non dimentica mai, che prega sempre, pronto ad ogni momento di venire in soccorso dei morti abbandonati: e questo è il cuore della Chiesa Cattolica, mia sposa. La Chiesa è madre dei figli che combattono in questa vita, madre dei figli che soffrono nel Purgatorio, e i gemiti degli uni e degli altri trovano eco nel suo cuore; ella asciuga le lacrime delle care purganti e dice loro: «Consolatevi, miei figli, se i vostri amici non pregano più, se nessuno più vi ricorda, io, io pregherò sempre, io non vi dimenticherò mai!» — Unisci tu pure, o figlio, le tue preghiere a quelle della Chiesa e prega, prega fervorosamente per i morti abbandonati.

L’ANIMA. — Conosco, o amorosissimo Gesù, la mia colpevole dimenticanza verso i poveri morti e Te ne chiedo umilmente perdono, promettendoti che per l’avvenire io pregherò tanto per quelle infelici che Tu, commosso alle mie preghiere, alle mie lacrime, abbrevierai il tempo della loro prigionia e le chiamerai in seno a Te nel santo Paradiso.

FIORETTO.Offriamo a Gesù Sacramentato una mortificazione di gola in suffragio dell’anima che soffre in Purgatorio per causa nostra, — (De profundis).
8° GIORNO ╬ Ho atteso compassione, ma invano, consolatori, ma non ne ho trovati  (Sal.68,21) dai riti della Settimana Santa nel rito antico.

GESÙ. — Figlia, le Anime Sante del Purgatorio hanno, per toccare il tuo cuore e interessare la tua carità, due titoli che ne formano uno solo: esse sono le anime più sofferenti, nelle loro sofferenze sono le più abbandonate e sono nella impossibilità di soccorrere sé stesse. Esse piangono senza posa nella triste notte che fa pesare sopra di loro la mancanza della luce divina; e fra le persone che nel mondo le hanno amate un tempo, ve né appena qualcuna e, troppo spesso nessuna, che le consoli. — Quando tu ti trovi in preda a grandi sofferenze, puoi ricorrere a questo o a quello dei tuoi amici, sicuro di trovare qualche conforto, e quand’anche tutti ti abbandonino, ti resta ai piedi dei miei altari, un rifugio ove Io ti attendo sempre. Là tu puoi di ciascuno dei tuoi sospiri fare un atto d’amore, di ciascuno dei tuoi dolori un atto di sacrificio, e di tutte le tue lacrime del tempo un tesoro per la tua eternità. — E non ti è forse di grande conforto nelle tue disgrazie il sapere che proprio quando tu soffri maggiormente Io ti sono più vicino? Io che fui sempre il compagno dei tribolati? Non ti è forse di sollievo nei tuoi mali il potermi dimostrare, soffrendo per me, che mi sei grato dell’amore che ti porto? E il pensiero del Paradiso che ti puoi guadagnare con le tue sofferenze cristianamente sopportate, non basta da solo per cambiare in soave dolcezza le pene più amare? Ma per le Anime purganti non è cosi: esse soffrono, soffrono sempre e sanno che le loro sofferenze non producono nulla, versano lacrime di fuoco e non possono impedire neppure un solo istante che il dolore si succeda al dolore, finché la mia giustizia non potrà dichiararsi soddisfatta; esse non possono far penitenza, ne meritare, ne ricevere i Sacramenti; vedono sulla terra abbondanza di grazie di cui una sola basterebbe forse per liberarle dalle loro pene e non possono goderne. E il supplizio dell’affamato vicino a cibi squisiti, verso i quali egli si slancia, ma che non può mai avere in sua mano. Non ti sembrano queste ragioni forti abbastanza per commuovere il cuore più inumano, per intenerirlo al grido di quelle povere disgraziate: «Pietà, aiuto, porgete la mano al povero abbandonato, voi che passate nel tempo, dove ancora poco fa noi eravamo; arrestatevi e vedete se vi è un dolore come il nostro, un dolore più dimenticato, più solitario, più abbandonato!»  E tu, figlia, passi molte volte senza volgerti indietro a quelle grida, senza pensare che laggiù vi sono delle mani stese e dei cuori ri volti verso di te; e con la tua indifferenza, con la tua ingratitudine dici loro: «Restate, restate laggiù, pagate con le vostre sofferenze il debito alla divina giustizia e aspettate che termini il vostro supplizio.»

L’ANIMA. — Comprendo, amabilissimo Gesù mio, come il soffrire senza merito e senza conforto delle Anime purganti sia il tormento dei tormenti, e che la dimenticanza in cui le lascio accresca i loro dolori; ma se esse sono incapaci di meritare, accetta le preghiere che Ti porgo con tutto l’ardore del mio cuore, con tutta la tenerezza di cui sono capace e spargi su quelle derelitte il frutto della tua Passione e del tuo preziosissimo Sangue.

FIORETTO. — Offriamo 33 volte a Gesù Sacramentato il suo preziosissimo Sangue in suffragio delle Anime purganti che in vita mancarono qualche volta di confidenza in Dio, — (De profundis).
9° GIORNO ╬ Gesù spiega che cosa è l’autentico “ricordo dei Morti”.

GESÙ. — Non dare ascolto, o figlia, a coloro che ti dicono di allontanare il tuo pensiero dal ricordo dei morti, per timore che ti si accrescano i dolori della vita, e ti siano amareggiate le poche gioie che tu puoi gustare sulla terra. Il ricordo dei morti è sorgente di dolcezza per il cuore afflitto, incoraggiamento al bene, freno alle passioni. Quante volte nelle ore più difficili, nei momenti più angosciosi non t’è venuta spontanea sul labbro la parola: Oh, se ci fosse mia madre! Se il padre mio fosse ancora in vita e potesse vedermi! E a questo pensiero non hai sentito come un alito confortatore che ti ha dato maggior forza per operare e combattere?
Quante volte non hai sentito, pensando ai tuoi cari morti, che tu non sei stata con essi abbastanza buona, abbastanza indulgente, abbastanza amante mentre erano in vita, e questo pensiero ti ha fatto versare lacrime tristi, ma al tempo stesso ti sei proposta di riparare ai dolori, che tu hai recato loro mentre erano accanto a te, con opere buone e con una vita migliore! Perché dunque non rivolgere il tuo pensiero ad essi? Perché credere che la tua angoscia si accresca al ricordo di coloro che non hai più con te, vicini a te ogni momento? — Essi non sono lontani da te, ma ti circondano invisibili, ti amano, vivono della tua vita, conoscono i tuoi bisogni e davanti al mio trono t’impetrano le grazie che ti sono necessarie. Nominali dunque frequentemente nelle tue preghiere i tuoi cari morti, nelle tue aspirazioni al Cielo; offri a Me per essi le tue buone opere ed aprirai loro il Paradiso. E quando hai la felicità di unirti a Me nella Santa Comunione, raccomandameli caldamente perché Io in quegli istanti non posso nulla negarti. No, tu non li hai perduti i tuoi cari, poiché coloro che ritornano al Signore non cessano di far parte della famiglia; genitori, fratelli, amici, parenti, tutti coloro che io ho chiamati a me non cessano d’amarti laggiù nel Purgatorio, dove il fuoco dell’espiazione li ha resi più amanti per la continua unione con me, loro Dio; essi ti amano come sulla terra e di più. Figlia, tuo padre, tua madre, morti nella pace del Signore, sono, sebbene invisibili, la tua guida, i tuoi consiglieri, i tuoi difensori; pensa dunque spesso a loro, e questo pensiero calmerà il pungente dolore che ti cagiona la loro assenza, e, purché tu compia con rassegnazione ciò che io voglio da te, ritornerà alla tua vita angosciata la pace che da tanto tempo invochi.

L’ANIMA. — Come scendono soavi al mio cuore le tue parole, Gesù mio: io li sento accanto a me i miei morti diletti, li rivedo col pensiero e Ti domando per essi la pace e l’eterno riposo. Si, Gesù caro, accetto con rassegnazione la momentanea apparente lontananza da essi: se Tu non l’avessi voluto, i miei occhi non verserebbero lacrime di dolore; ed accanto a me sarebbero ancora questi esseri teneramente amati. Accetta, o Gesù mio, in virtù di questa rassegnazione dolorosa, ma sottomessa, le preghiere ferventi che Ti innalzo per essi.

FIORETTO. Offriamo a Gesù Sacramentato le contrarietà che incontreremo in questo giorno in suffragio delle Anime che con la nostra cattiva condotta noi abbiamo amareggiate, mentre erano in vita. — (De profundis).
10° GIORNO ╬ Gesù ricorda quali sono i mezzi per suffragare le Anime purganti.

GESÙ. — Figlia, numerosi sono i mezzi che la Chiesa ti porge per sollievo di quelle Anime purganti, numerosi come i battiti del tuo cuore, come i tuoi pensieri, le tue parole, i tuoi sospiri, le tue azioni, poiché non vi è nessuna cosa che non possa essere loro utile. — Mille piccole azioni che a te nulla costano sono d’infinito sollievo per quelle disgraziate, un affetto del tuo cuore a loro intenzione, uno sguardo verso il Cielo in loro memoria, un sospiro di pietà per esse, un pensiero di compassione per i mali che soffrono, il mio Nome e quello della mia Santissima Madre pronunciati con devozione in loro favore, la minore delle opere buone fatta pensando ad esse: tutto questo. diminuisce certamente le loro pene, purché sia fatto in nome della carità e che colui che pensa e opera in loro suffragio, sia in istato di grazia. E le tue piccole sofferenze d’ogni giorno, d’ogni ora che cadono sul cuore, sull’intelligenza, sulla volontà, sull’anima stessa, quelle parole un po’ dure che ti sono rivolte, quelle umiliazioni, quelle impazienze, quei dispetti che non ti aspettavi, la fatica del lavoro obbligatorio, il dover sopportare i caratteri difficili delle persone che ti circondane, oh, come tutto ciò può servirti per espiare i tuoi peccati e quelli delle povere Anime del Purgatorio! La rassegnazione pronta e generosa nelle malattie, nella perdita dei tuoi averi, nelle contrarietà, oh di quanto vantaggio può essere a quelle Anime benedette! Come serviranno per temperare l’incendio da cui sono tormentate quelle mie dilette spose, purché tu sia in istato di grazia e me le offra a loro sollievo!
Che dirti poi, o figlia, del bene che tu potrai fare ad esse con le tue preghiere fervorose, con l’accostarti ai Sacramenti, e col perdonare le offese!
Prega, figlia, prega spesso per i tuoi morti!
Che ti costa innalzare per esse un sospiro a me tuo Dio? Che ti costa il trasformare in preghiera il gemito che la natura ti strappa dal cuore?
   Deh, fa che le tue lacrime siano unite sempre alle tue preghiere, e che i tuoi sospiri salgano al Cielo per la felicità di coloro che piangi!

L’ANIMA. — Gesù mio, poiché sei infinitamente buono col permettere di applicare il poco bene che facciamo per alleggerire la pena di quelle Anime dilette, ecco io Ti offro per esse le mie preghiere, le mie opere meritorie, le mie pene di questo giorno e di tutta la mia vita. — Fa, che io accetti con gioia tutto ciò che Tu permetterai sopra di me e che comprenda il bene che mi fai dandomi il modo di soffrire sulla terra per potere espiare i debiti delle penanti tue spose. Io sarò lieta se stasera potrò offrirti a loro suffragio piccole sofferenze, contrarietà, disinganni.

FIORETTO. — Preghiamo Gesù Sacramentato con quindici giaculatorie per l’nima purgante che ha sopportato senza pazienza i piccoli mali della vita. (De profundis).
11° GIORNO Ancora sui mezzi da adoperarsi…

GESÙ. — Oltre a tutto ciò che ieri ti dissi, tu puoi suffragare le Anime dei tuoi poveri morti con altre buone opere: per essi tu puoi soccorrere malati, vegliare al letto degli agonizzanti, visitare i prigionieri, proteggere gli orfani, soccorrere le vedove; per essi tu puoi asciugare le lacrime di tutti quelli che piangono, così la tua carità, diminuendo le pene di questo mondo che è pure un purgatorio, allevierebbe e diminuirebbe quello dei tuoi morti nel Purgatorio dell’altra vita. — Ed Io, figlia, riterrò tutto quello che hai fatto per quelle Anime, tanto a me care, come fatto a Me, e dopo la tua morte, quando tu pure ti troverai fra quelle pene, io, inspirerò a tante buone persone di fare copiosi suffragi per te, e ti renderò il centuplo di quello che avrai fatto; e, con un’abbondanza di grazia tutta speciale, ti farò espiare i tuoi peccati in vita aumentandoti l’amore che hai per Me. Ricordati che io non posso lasciare nessuna opera buona senza ricompensa, e nel ricompensare do sempre di più di ciò che mi hanno dato. Tutto ciò che tu darai per carità alle Anime dei Purgatorio, si cambierà in grazie per te, e dopo la tua morte ne troverai il merito centuplicato.
Il Purgatorio è come una banca spirituale nella quale tu puoi deporre quotidianamente le tue buone opere, per piccole che siano; là esse si moltiplicano, e, allorché ti troverai nelle angustie e nei dolore, verrà da quel luogo a te la forza, la luce, la prudenza che ti sono necessarie nelle tue difficoltà. Sii dunque generosa, molto generosa, per i tuoi fratelli morti; soffri per essi, affinché cosi soffrano meno, e la tua sofferenza sarà feconda, poiché servirà a liberarli: offri per essi le lacrime di dolore che tu versi per averli perduti, e consolati della loro perdita al pensiero che le tue sofferenze diminuiscono le sofferenze loro; sacrificati per amore di essi in ogni occasione, fa il sacrificio di quel frivolo piacere, di quell’affetto troppo forte, di quella lettura dannosa, il sacrificio di un’abitudine colpevole, di un oggetto di lusso e di pura vanità. Ascolta nel profondo del tuo cuore la voce di quell’invisibile schiera di Anime che ti grida: «Pietà, pietà di noi!» e se tutti le dimenticano e le abbandonano, tu abbine pietà, ed io ti benedirò e verserò su di te e sulla tua famiglia i tesori delle mie grazie più elette e ti difenderò nei pericoli e sarò teco in ogni istante della tua vita e specialmente nel punto estremo della tua morte.

L’ANIMA. — Com’è dolce, Gesù, la tua parola; come mi scende soave al cuore! Da oggi innanzi sopporterò pazientemente ogni croce e non mi lamenterò più, poiché per quanto grande sia la mia sofferenza, il pensiero di alleggerire con essa i dolori di quelle benedette me la allevierà, nessun sacrificio mi parrà grave, se con esso potrò far sì che una di quelle anime, libera dai lacci dei suoi peccati, possa più presto venire nel Cielo a ringraziarti, lodarti e amarti anche per me che sono così freddo, mentre vorrei essere per te infiammato d'amore.

FIORETTO Facciamo un’opera buona a onore di Gesù sacramentato in suffragio dell’Anima che espia nel Purgatorio il tempo perduto in letture inutili o in vanità. — (De profundis).
12° GIORNO ╬ La Santa Messa e le Anime del Purgatorio.

GESÙ. — Fra i tanti mezzi che ti ho dati, o figlia, per suffragare le Anime del Purgatorio è il Santo Sacrificio della Messa. Oh, se ti fosse dato contemplare lo spettacolo invisibile che succede intorno all'altare mentre il mio Ministro sta celebrando il santo Sacrificio, oh come con più premura tu andresti ad assistervi e lo faresti celebrare per le Anime purganti che aspettano ansiosamente il mio Angelo consolatore a versare su esse il frutto del mio prezioso Sangue! Se tu conoscessi la grazia che ti faccio, concedendoti d’assistere, alla celebrazione della santa Messa, non mancheresti mai d’intervenirvi, potendo, ogni giorno. — Nel divino Sacrificio io prego, e la mia preghiera calma la giustizia del Padre mio, irritato dai peccati e fa scendere su quelle benedette il frutto copioso della redenzione, poiché si procura a Dio con una sola Messa più di soddisfazione che non Gli hanno data i Martiri colle loro penitenze, le loro austerità, la loro vita. Nella santa Messa io prego e le mie preghiere sono sempre esaudite; raccomando a Dio, mio Padre, i tuoi cari morti; gli raccomando il tuo dolore, e mentre tu assisti al santo Sacrificio non hai che a chiedermi con tutta umiltà ciò che desideri, certo che io ti contenterò, concedendoti ciò che chiedi. — La mia santissima Madre si unisce a Me e tu, assistendo alla santa Messa, preghi in nostra compagnia, cosi la tua preghiera non è prece puramente umana, ma è preghiera divina, non essendo che una sola e stessa preghiera che tu rivolgi al Padre mio con Me. E puoi dunque pensare di non essere ascoltata? Non sai che il Padre mio ha promesso d’esaudire qualunque preghiera fatta in mio nome? Come dunque non ascolterà quella che tu Gli innalzi con Me? Assisti dunque al santo Sacrificio, e quando sarai triste, quando i dolori amareggeranno l'animo tuo, quando il pensiero della morte dei tuoi cari getterà nel tuo animo la desolazione, vieni al mio altare, e là tu troverai la calma e la pace. Se tu avessi assistito al Sacrificio del Calvario, quali sarebbero stati i tuoi sentimenti? Tu certo avresti raccolto con venerazione ogni goccia del mio Sangue, ogni sospiro del mio Cuore, ogni parola della mia bocca, e avresti esclamato: «Ricordati di me, Signore, e dei miei cari morti!» Perché dunque non assisterai al santo Sacrificio, che è una rinnovazione di quello della Croce, con lo stesso profondo rispetto, la stessa viva confidenza, la medesima pienezza di fede e d’amore? Ad ogni Messa celebrata e ascoltata con devozione, molte Anime escono da quel carcere doloroso, e nel tempo della celebrazione le infelici non soffrono alcun tormento, perché cade su di esse il frutto del mio Sangue che ha valore infinito. Non vorrai dunque, figlia, procurare spesso tanta gioia a quelle meschine, facendo applicare ed ascoltando per esse la santa Messa?

L’ANIMA. — Buon Gesù, eccomi prostrata dinanzi a Te col più profondo rispetto, col dolore più vivo e l’amore più Ardente per supplicarti ad accettare per quelle Anime benedette il desiderio vivissimo che ho d’assistere a tutte le Messe che si celebreranno oggi e sempre nel mondo, affinché siano liberate dalle loro pene e ammesse al possesso di Te, eterna felicità.

FIORETTO.Ascoltiamo o facciamo celebrare, offrendola a Gesù Sacramentato, una Messa in suffragio delle Anime del Purgatorio che pregavano con troppa fretta e distrattamente. — (De profundis).
13° GIORNO ╬ La Santissima Comunione, l’Eucaristia, e le Anime del Purgatorio.

GESÙ. — La Comunione è, o figlia, il mezzo più soave ed efficace per liberare le Anime purganti, per unirti intimamente a me tuo Dio che, quando sono nel tuo seno, non posso non ascoltare ed esaudire la tua preghiera fervorosa per la liberazione dei tuoi cari.
La Comunione frequente è un mezzo per spogliarti delle cattive inclinazioni e renderti più cara al mio Cuore che non desidera altro che contentarti. Quando io sono nel tuo seno tu non ti senti più sola sulla terra, ma conosci d’avere in Me un padre, un fratello, un amico che ti ama teneramente, e senti meno la mancanza dei tuoi cari che hanno lasciata la terra; ed io, che conosco i tuoi bisogni e i tuoi desideri anche senza che tu Me ne parli, so come consolarti applicando per quelle meschine mie spose, che gemono nel doloroso carcere, il frutto della tua Comunione. E questa tua Comunione che mi offri per le Anime del Purgatorio è ciò che vi è di più grande, di più santo, di più misericordioso, di più amante! Tu non puoi concepire nulla di più sublime sulla terra, di più meritorio per l’altra vita. Se tu potessi vedere con l’occhio del corpo le migliaia di Anime purganti che ti stanno intorno, dopo che tu ti sei comunicata cercando d’inspirarti nel cuore sentimenti di compassione per esse per applicare a loro suffragio il frutto della tua Comunione! Se fosse dato a quelle meschine di poter fare una Comunione sola, oh come esse accetterebbero di soffrire il centuplo di quello che soffrono, mentre tu, a cui questa felicità sarebbe data, se tu volessi, anche ogni giorno, ne approfitti così male e sei così fredda e indifferente in luogo di vivere unicamente per comunicarti! Felice te, se nel tuo letto di morte ripensando ai brevi giorni passati sulla terra, potrai vederli irradiati dalla pura luce della Comunione giornaliera che fa scendere tanto bene nel Purgatorio! Nella santa Comunione sono io tuo Padre che entro nell’anima tua per darti una nuova prova del mio affetto; e potrò essere sordo alla tua preghiera che mi chiede pace e riposo per le mie dilette spose? Nella santa Comunione sono Io, tuo medico, che vengo a visitarti per curare i tuoi dolori, e potrò non lenire il dolore maggior d’ogni altro, quale si è quello cagionato dalla perdita dei tuoi cari?
Nella santa Comunione sono Io tuo protettore, tuo difensore, tuo consigliere, tua guida; e ti lascerò dunque solo nel mondo, senza farti sentire la potenza del mio appoggio, del mio amore, ora che non hai più sulla terra quegli Angeli cari che ti avevo dati a guida e conforto?  
O figlia, sii dunque fedele alla santa Comunione, essa sia il tuo amore, il tuo tesoro, la tua forza la tua felicità e la tua vita: vieni ogni giorno a Me, e, nel ricevermi, raccomandami le care penanti, ed io farò scendere, sopra di loro il frutto copioso delle tue Comunioni. Vieni, tu non puoi vivere senza di Me! Chi ti ama al pari di Me? Vieni, lascia tutto il resto, non cercare altri che Me, e se ti getterai fiduciosa nelle mie braccia, troverai la pace e la tranquillità che da tanto tempo invochi; e quelle benedette mie spose gioiranno del Paradiso che tu avrai loro procurato colle tue Comunioni!

L’ANIMA. — Gesù, Padre nostro che sei nei Cieli, Pane quotidiano di cui ho bisogno per vivere, non permettere che passi un giorno senza accostarmi a riceverti alla tua Mensa, e a far scendere nel mare di fuoco che tormenta quelle desolate il balsamo del tuo prezioso Sangue che mi dai come caparra della mia eterna salute.

FIORETTO.Offriamo a Gesù Sacramentato la santa Comunione che oggi faremo in suffragio dell’Anima del Purgatorio che per futili motivi lasciò d’accostarsi al Celeste Banchetto. (De profundis).
14° GIORNO ╬ Prima della Santissima Comunione, i doveri dei vivi…

GESÙ. — Ma perché, figlia, le tue Comunioni apportino frutto e possano mandare al Purgatorio copiosi suffragi, è necessario che tu ti accosti a Me con le disposizioni dovute; è necessario che avanti di avvicinarsi al mio altare per ricevermi dalle mani del mio ministro, tu abbia il cuore puro e l’anima libera da ogni peccato. Nella notte che precede il giorno felice in cui devi unirti a Me, svegliandoti, devi fare atti continui d’amore e di desiderio per Me prigioniero, che sto aspettandoti ansiosamente; devi affrettare col desiderio tuo il felice momento che ti unirà al tuo Dio, facendo atti di fede, col credere fermamente alla mia reale presenza nella Santissima Eucaristia; atti di ferma speranza verso di Me, che, venendo nel tuo cuore, saprò apportarvi la pace e la tranquillità, saprò ascoltare le preghiere che Mi rivolgerai per i tuoi cari defunti, e infondere in te la certezza della loro liberazione dal carcere doloroso; devi rivolgermi atti di fervente amore: ama e non darti altro pensiero! E di che altro avrai bisogno nel momento in cui devi ricevermi se non d’amare infinitamente Me, che da tutta l’eternità ti ho amata e prediletta con un amore che nessun linguaggio saprebbe esprimere, nessuna intelligenza comprendere e nessuna immaginazione concepire? — E pensando all’amore che ho per te, e alla tua poca corrispondenza, pentiti sinceramente dei tuoi peccati, deponili ai piedi della mia Croce, ed io li cancellerò col mio preziosissimo Sangue. Desidera di avere tutto il fervore, tutto lo zelo che il cuore più infiammato abbia mai avuto per Me, ed io guarderò al fervore che brameresti avere e te ne terrò conto come se tu lo avessi realmente. — E dopo vieni pure serena e tranquilla al mio altare, e là ascolta quello che ti parlerò al cuore, ascolta in silenzio, guardando il mio Ciborio. E là dove io sto nascosto aspettandoti; Io dormo, ma il mio cuore veglia. Avvicinati, anima diletta, e tu sentirai da Me parole di vita eterna; più Mi anniento, più ti amo; più resto silenzioso, più ti ascolto parlare; più sembro dormire, più io veglio; veglio sugli interessi tuoi più cari, veglio sul tuo cuore, sull’anima tua, sulla tua famiglia, sui tuoi cari morti. Vieni dunque a Me, figlia, avvicinati a ricevermi che io ardo dal desiderio di unirmi a te, di essere tutto tuo, di poterti esaudire in ciò che Mi chiederai. E non temere di nulla vicino al mio tabernacolo: qui Mi son fatto più piccolo che nel presepio e i pastori non Mi temevano; qui Mi sono fatto più docile e mansueto che nella casa di Nazareth, e Maria e Giuseppe non Mi temevano;
qui Mi sono fatto più povero che durante la mia vita mortale in cui non avevo ove posare il capo, e ti domando ora per riposarmi il tuo cuore. Vieni dunque, non temere; il mio Cuore sospira verso di te per consolarti, i miei Occhi hanno pianto su di te, le mie Braccia si sono stese verso di te per abbracciarti, il mio Sangue è stato versato per te e per la salute dei tuoi cari. Vieni dunque, figlia, e ciò che mi chiederai nei momenti in cui Mi stringerai al seno, ti sarà concesso: chiedimi dunque la liberazione delle Anime purganti a te care e sta sicura d’essere esaudita.

L’ANIMA. — Ascolto con gioia le tue consolanti parole, Gesù mio, e non esito ad avvicinarmi a Te, Pane Celeste che trasformi gli uomini in angeli e i servi in tuoi figli: correggi con la tua venuta in Me le mie imperfezioni; guarisci le mie debolezze, e accordami, Gesù mio, finché Ti piacerà che io viva, di santificarmi con le sofferenze in modo che io possa liberare dal loro carcere di espiazione, grazie alle mie opere buone, le anime di coloro che ho tanto amato coi quali spero un giorno d’essere unito a Te, mio Dio, che amo sopra tutte le cose.

FIORETTO. Offriamo a Gesù Sacramentato la Santa Comunione che oggi faremo, in suffragio dell'Anima del Purgatorio che s'i preparava a riceverlo con più fervore, acciò ne ottenga di vincere la nostra freddezza. (De profundis).
15° GIORNO ╬ Dopo la Santissima Comunione.

GESÙ. — Figlia, dopo che mi avrai ricevuto non cercare più sull’altare Me che tu ami, non invidiare la sorte del mio discepolo prediletto che posava il capo sul mio seno; io sono nel tuo cuore che ho scelto per luogo del mio riposo e delle mie delizie. Ricordati che quei momenti sono preziosi e che in essi tu puoi ottenere qualsiasi grazia: pregami dunque per le mie dilette penanti, dimmi quanto desideri che io le tolga da quelle fiamme tormentatrici, dimmi che vuoi che Io le liberi all’istante, ed io ti esaudirò, purché tu sappia pregarmi. Ripetimi con Maria, appena Mi avrai stretto al tuo seno: «Ho trovato il Diletto del mio cuore, lo tengo e non Lo lascerò più partire!» E, come Maria, appena Mi avrai ricevuto, adorami nel silenzio dell’ammirazione, del rispetto, dell’amore : chiudi gli occhi, le orecchie, tutti i sentimenti e tutte le potenze del1’animo tuo ai pensieri ed alle rimembranze delle creature, per ritirarti nella solitudine del tuo cuore e godere della mia divina presenza; gettati in ispirito ai miei piedi, stringili forte, baciandoli con amorevole tenerezza siccome la Maddalena, lasciandomi parlare e regnare in te in un grande raccoglimento tanto interno che esterno. Io sono dentro di te, tu Mi senti nel fondo del tuo cuore, ascolta le parole che ti rivolgo, ricevi le mie grazie, le mie ispirazioni, il mio amore: versa il tuo cuore nel Mio con figliale confidenza; se tu sei solo sulla terra io sarò il tuo compagno, se sei povera sarò il tuo tesoro, se sei debole sarò la tua forza, se hai fame sarò il tuo nutrimento, se sei afflitto sarò la tua consolazione e la tua gioia! «E tu pure parlami, narrami i tuoi dolori, dimmi i timori che hai, confessami i peccati in cui sei solito a cadere, chiedendomi l’aiuto per non peccare più; ed io ti dirò parole di pace, ti mostrerò la via della sapienza e la terra dove quella conduce; ti farò conoscere le imperfezioni che sono ancora in te e che Mi dispiacciono, t’insegnerò il modo di emendarti, ti fortificherò coi miei consigli e t’inspirerò risoluzioni efficaci.» Tu intanto col cuore pieno dei sentimenti della più viva riconoscenza offrimi, per supplire alla tua pochezza, tutti i ringraziamenti che mi sono stati offerti dal principio del mondo, che mi saranno offerti per sempre, in Cielo, in terra, dalla Vergine, dagli Angeli e dai Santi, dagli uomini e dalle Anime del Purgatorio; offrimi, per ringraziamento, tutte le Messe che si sono dette e si diranno sino alla line dei secoli ; e non ti allontanare dalla mia Chiesa senza avermi cento volte ripetuto: « Signore, non Ti lascerò partire prima che mi abbia benedetto! Signore, di’ all’anima mia, che ha avuto la bella sorte di riceverti, Io sono la tua salute, ed ella sarà salva.»
Ecco figlia, come devi condurti nella santa Comunione, se vuoi che essa arrechi sollievo alle care penanti; se vuoi che ti benedica ed esaudisca le preghiere che Mi rivolgerai per esse.
E tutto ciò che farai nella giornata che segue la Comunione, sia un continuo ringraziamento; al suono delle ore rammenta la grazia che ti ho fatto e rivolgimi parole d’amore; e alla sera il tuo ultimo atto, prima di prender riposo, sia un’adorazione, un ringraziamento, una espressione di vivissimo desiderio di ricevermi più degnamente il domani.

L'ANIMA. — Parla, Gesù mio, il figlio tuo TI ascolta: nessuna felicità può uguagliare quella che si gode ai piedi dei tuoi altari dopo averti ricevuto; comprendo ora quanto grande sia la pena delle Anime purganti nel dover stare lontane da Te per tanto tempo, e Ti prego perché tu abbrevi i loro dolori, offrendo per esse le mie povere Comunioni.

FIORETTO.Offriamo a Gesù Sacramentato la santa Comunione che oggi faremo, in suffragio dell’Anima del Purgatorio che sapeva meglio ringraziarlo dopo averlo ricevuto, perché ci ottenga il perdono della nostra freddezza. (De profundis).
16° GIORNO La «Via Crucis» e le Anime purganti.

GESÙ. — Un altro mezzo, figlia, che è in tuo potere, e, dopo la santa Messa e la Santissima Comunione il più efficace per sollevare le Anime purganti, è la Via Crucis, devozione facile, ricca di Indulgenze ed alla portata di tutti. Vieni dunque ogni giorno alla mia chiesa e se per giuste ragioni non puoi recartici, procurati un Crocefisso con le Indulgenze della Via Crucis, per poter fare questo santo esercizio ogni giorno in suffragio di quelle benedette. — Facendo la Via Crucis tu mi  segui passo dopo passo nel viaggio doloroso che Io feci per te e per tutti i peccatori al termine della mia vita; la mia Immagine si anima sotto il tuo sguardo, e in quei pochi momenti tu vivi della mia stessa vita; portando con me la Croce, arrestandoti dove io Mi sono arrestato, coll'animo pieno di riconoscenza e d’amore per quanto ho fatto per te. Inoltre tu ti unisci alla mia Santissima Madre che pure Mi seguiva nella via dolorosa; unisci i tuoi pensieri ai suoi pensieri, il tuo dolore al suo. E questa Madre divina, grata di vedersi da te compatita nei suoi affanni, grata per l’assistenza che presti a Me, offre le sue preghiere al mio trono per la liberazione delle care penanti per le quali tu hai fatto questo santo esercizio. Il cammino della Croce ti farà comprendere quanto amore ti ho portato, potendo soffrire tanto per te; ti consolerà nei dolori per la perdita dei tuoi cari, poiché, meditando quanto ho sofferto per avervi tutti con Me in Paradiso, acquisterai la certezza che con le tue preghiere potrai ottenere da Me la liberazione dei tuoi cari morti, per i quali pure ho sofferto tanto, per i quali ho versato, come per te, il mio preziosissimo Sangue: la via della Croce ti aiuterà a sopportare l’obblio, l’ingiustizia e l’abbandono, poiché ad ogni Stazione io ripeterò al tuo cuore: «Non vorrai soffrire nulla per me che ho tanto sofferto per te?» La via della Croce servirà a ricondurre i peccatori sulla strada della giustizia, a riscaldare le anime tiepide, a render forti i giusti, a liberare numerose Anime dal Purgatorio, poiché dalle mie Piaghe esce una virtù che si spande sopra tutti quelli che si avvicinano ad esse con devozione!
Il cammino della Croce t’insegnerà a sopportare i mali della vita, ad obbedire, a rialzarti dopo le cadute, a tacere e chinare il capo in silenzio nei momenti più difficili della tua esistenza; meditando attentamente ogni Stazione potrai trovarvi lezioni e incoraggiamenti per l’anima tua. — Vieni dunque a Me ogni giorno, pochi momenti bastano, percorri la strada che Io ho percorso e, se sei sola al mondo, se i tuoi cari ti hanno preceduto nella tomba, pensa che io pure allora era solo a percorrere il doloroso viaggio, pensa che allora soffrii per te ciò che mente umana non può concepire, offrimi per le Anime purganti i miei patimenti, il Sangue che sparsi in quella via dolorosa, e su di esse scenderà il frutto della mia Passione e della mia Morte; le loro catene saranno spezzate in virtù delle tue preghiere unite ai meriti miei. E tu poi ti sentirai migliore ogni giorno, poiché discenderai dal Calvario forte ed energica, e dopo di avermi visto soffrire tanto ritornerai a lottare contro i mali, a sopportare paziente i dolori che ti erano parsi prima insopportabili.

L’ANIMA. — Ogni giorno verrò ai tuoi piedi, o buon Gesù, per fare con Te il cammino della Croce, per dirti che non dimentico quanto hai sofferto per me; e il frutto della mia preghiera serva a placare la tua Divina Giustizia per le Anime purganti e a far scendere su esse i vantaggi della Redenzione. E tu Maria, mia dolce Madre, che nel tempo della tua vita mortale percorrevi ogni giorno la via segnata dal Sangue del tuo Santissimo Figlio, prendimi per mano, fammi salire il Calvario con Te, fammi piangere e amare con Te.

FIORETTO.Offriamo una Via Crucis a Gesù Sacramentato in suffragio delle anime purganti che in vita furono più devote di questo santo esercizio. (De profundis).
17° GIORNO ╬ Le visite al Santissimo Sacramento e le anime purganti.

GESÙ. — Osserva, figlia, come ognuno nel mondo corre dietro ai piaceri, alle feste, passa la vita intera occupato da mille ansie febbrili per soddisfare la propria vanità, l’ambizione e il desiderio di possedere sempre di più; ma pochi sono quelli che si ricordano di consacrarmi almeno un’ora dell’intera giornata che io concedo loro, per venirmi a trovare nella mia Chiesa, per ringraziarmi dei benefìci che ad essi prodigo continuamente, per ripetermi la parola del loro amore, della loro riconoscenza, per chiedermi grazie e favori. Ed io, notte e giorno chiuso nel Santo Ciborio, li sto aspettando con ansia, con le mani piene di grazie, col desiderio vivo di beneficarli, di versare su di essi i miei celesti favori. Perché tu pure, figlia, te ne vivi da Me lontana, e non vieni nei momenti che hai liberi a farmi una visitina, per dirmi che Mi ami, che senti la gioia di essere amata da me, che Mi sei riconoscente per il bene che ti faccio? Perché non vieni a pregarmi per i tuoi cari morti, a far dolce violenza al mio cuore, affinché li liberi dalle pene del Purgatorio? Perché non vieni a dirmi che non hai pace da essi lontana se non ti concedo la dolce speranza che essi siano uniti a Me nella beatifica visione del Paradiso? A chi ricorrerai nelle tue pene, nelle tue sofferenze, nei tuoi dolori, nei timori che turbano la tua vita ora che le persone a te care sono scese nella tomba, se non a Me che sono il Padre tuo, l’amico tuo, il tuo fratello, il tuo difensore? Chi potrà consigliarti, dirigerti, fortificarti se non vieni a Me? Chi darà alle benedette mie spose l’eterno gaudio se con le tue preghiere non affretti il momento della loro liberazione? Gli istanti che tu passi accanto a Me, nelle visite brevi che Mi fai, sono istanti preziosi, tutto ciò che Mi chiedi io te lo concedo: perché dunque non venire il più spesso che tu puoi? Dal Santo Ciborio sono Io che ti parlo, Io che vive accanto a te, e tutto per te, Io così potente, così buono e così Misericordioso nei giorni della mia vita mortale. E per te che vivo nascosto e solitario, per te che il sospiro del mio Cuore sale al Cielo al mio Padre Celeste, e tu Mi lascerai sempre solo e temerai che, venendo a Me, non ti conceda ciò che brami? Gli Apostoli non furono più fortunati di te, poiché io formo la tua gioia come formavo la loro; sono per te il Cuore d’un amico che divide con te ogni gioia e ogni dolore, pronto a far tutto per te. Vieni dunque al mio altare, vieni spesso a farmi corona con gli Angeli, vieni ogni giorno a pregarmi per le mie dilette spose penanti, ed io le libererò dalle pene che le tormentano; vieni per dirmi che ti offri tutta a me, perché io mi serva di te come di cosa mia; vieni e narrami le pene dell’animo tuo e quelle dei tuoi cari che vivono lontani da Me; pregami per essi ed io li ricondurrò al mio Cuore.

L’ANIMA. — Come sono stata cieca allorché ho vissuto tanto tempo lontana da Te, Gesù mio, ed ho cercato la gioia lontana dal tuo altare!
Fa che ogni giorno abbia la felicità di venire a visitarti nella tua Chiesa, fa che la tua presenza sia il solo piacere, il solo conforto che possa gustare sulla terra! Tu Mi terrai luogo di tutto e di tutti; e le anime dilette che gemono nel Purgatorio, deh! godano il frutto delle preghiere che io innalzerò davanti a Te Sacramentato.

FIORETTO. — Facciamo oggi una visita a Gesù Sacramentato in riparazione dell’abbandono che soffre nelle sue Chiese a suffragio dell’Anima del Purgatorio che fu in vita più, devota della sua Santissima Passione. — (De profundis).
18° GIORNO ╬ La devozione a Maria e le anime purganti.

GESÙ. — Mentre tu, o figlia, ti fermi ogni giorno a visitarmi nella Santa Eucaristia, la tua preghiera scende, ricca di copiosi meriti, nel doloroso carcere del Purgatorio, e tu sei benedetta non solo da Me, ma dalla mia Santissima Madre, la quale ti stende le braccia per riceverti nella mia casa di cui Ella è Signora. Volgiti dunque anche a Lei nella tua preghiera, domanda a Lei le grazie che desideri da Me e non potrai trovare mediazione più potente della sua. Raccomanda a Lei i tuoi cari morti e le Anime tutte del Purgatorio, ed Ella, che è Madre amorosa di tutti i fedeli, sarà commossa alle tue preghiere e alle lacrime di quelle penanti e con la sua potente intercessione ne otterrà la libertà. Pregala molto la mia diletta Madre, ricordati che io in terra le fui sempre ubbidiente e sottomesso e non posso quindi in Cielo negarle cosa alcuna. Raccomandale coloro che ti sono cari e vorresti suoi devoti, mettili sotto la sua protezione; non prendere alcuna decisione senza consultarla, non cominciare alcuna cosa senza chiamarla in tuo aiuto: Ella sarà sempre pronta a risponderti, e, se piangi, ad asciugare le lacrime tue. Coraggio dunque, figlia, se hai perduto la madre tua sulla terra, Maria dal Cielo veglierà su te e ti proteggerà, ti renderà felice in vita, e nell’ultima tua ora. Ella sarà accanto al tuo letto per assisterti; come farebbe la tua madre terrena se tu l’avessi ancora, ci sarà per assisterti in quell’istante terribile in cui l’inferno si scatenerà per rapire l’anima tua, e ti porgerà il Santo "Viatico come ultimo conforto e ti condurrà di sua mano a godermi nel Cielo! — E non sarai dunque vera devota di Maria, imitandone le virtù e pregandola spesso? Non domanderai ad Essa, a cui ho dato la chiave dei celesti favori, di essere la liberatrice delle dilette mie spose? Ella che è stata degna durante la sua vita di consolare Me, Uomo-Dio, nel cammino del Calvario, alleggerirà il peso dei dolori di quelle infelici; Ella che ha provato quanto fosse triste il tempo passato lontana da Me, negli anni in cui visse sulla terra dopo la mia morte, abbrevierà l’esilio di quelle disgraziate; Ella che non ha mai visto un dolore senza esserne commossa intercederà per quelle penanti e ne otterrà la liberazione. Non è dessa chiamata Madre di misericordia? Permetterà dunque che quelle Anime benedette ricomprate col mio prezioso Sangue, prezzo di tanti dolori, soffrano ancora lungamente nel carcere doloroso, mentre la tua preghiera le chiede di liberarle? — Va dunque a Maria, la mia buona madre, con confidenza ed amore, certa che la tua preghiera sarà sempre esaudita, purché fatta don fede; prostrati ai suoi piedi, baciali devotamente dicendole che non ti alzerai, finché Ella non labbia benedetta e insieme a te benedette le mie spose penanti nel Purgatorio.

L’ANIMA. — Lo so, buon Gesù, che Tu esaudisci sempre le suppliche della tua cara Madre: ed io pregherò ognora questa diletta Madre mia e non temerò di nulla poiché Ella sarà mia avvocata e mia protettrice: il suo Nome, che pronuncerò ad ogni istante con fede ed amore, farà scendere copiosi suffragi nel Purgatorio; il suo Nome sarà col tuo,

FIORETTO.Facciamo una visita ad un altare di Maria pregando questa buona Madre a offrirla a Gesù Sacramentato in suffragio delle Anime purganti che in vita furono devoti di Lei. (De profundis).
19° GIORNO ╬ La divozione al santo Abitino del Carmine.

GESÙ. — Nella tua devozione alla Santissima mia Vergine Madre, o figlia, abbi specialmente a cuore il santo Abitino del Carmine; questo pegno prezioso della bontà e predilezione di Maria con cui Essa ha voluto distinguere e privilegiare i suoi diletti Figli del Carmelo. Quale sorgenti di grazie vi ho qui nascosto, e quante anime furono salve e sono ora beate per il santo Abitino!
Maria Santissima lo ha promesso: «Salute nei pericoli della vita presente e pegno di salvezza per la vita futura. — Salus in pènculis et foedus poeti sempiterni — e chi muore col santo Abitino, Essa scampa dalle pene eterne dell’inferno — in quo quis moriens aetemum non patieéur incendiarti.
E ti par poco, o figlia, questa formale promessa di Maria a tuo vantaggio?
e potendo così facilmente attirarti le predilezioni della Regina del Cielo, vorrai trascurare lungamente ad indossarne la sua divisa, e se già iscritta al santo Abitino, vorrai continuare nella tua freddezza ed infingardaggine in adempirne gli obblighi, che sono pure si poca cosa?
Invocala di frequente a vantaggio dei tuoi cari morti col dolce titolo, e a Lei così gradito: «O Vergine Santissima, Regina del Carmelo, abbi pietà delle Anime Sante del Purgatorio», e apporterai certo a quelle Anime benedette un grande sollievo, impegnando sempre più a loro riguardo la bontà di Maria, Regina e Donna del Purgatorio. Non è soltanto sulla terra che la Beatissima Vergine mia Madre volle arricchito di speciali favori e privilegi l’Ordine Carmelitano a Lei così caro, ma anche nella vita per te futura, grazie alla sua potenza e misericordia che stendesi dappertutto, ha voluto renderlo dovizioso, ordinando al Sommo Pontefice, mio Vicario, Giovanni XXII, di assicurare da parte sua i fedeli che «Essa, nel suo speciale affetto di Madre verso i prediletti suoi figli iscritti al Santo Abitino del Carmine, li solleverà dalle atroci pene del Purgatorio, purché ne abbiano in vita adempiuto gli obblighi, ed affretterà loro l’eterno gaudio del Paradiso». Privilegio questo singolarissimo che io stesso ho voluto concedere per mezzo della mia Vergine Madre e che ti deve rendere preziosa e cara sopra ogni altra la divozione al santo Abitino del Carmine perché è quella che quasi ti assicura l’eterna salvezza e ti abbrevierà le pene del Purgatorio.
Pensa, o figlia, che cosa darebbero le Anime purganti per acquistarsi ora tale promessa e privilegio, e per abbreviare o diminuire quelle pene più terribili di qualsiasi dolore o infermità che tu possa soffrire sulla terra. Ricordati che sono ben poche le anime che vanno direttamente in Paradiso e che sarà misericordia per te l’essere tuffata in quel bagno dì fuoco purificatore.
Procura dunque in cotesta tua vita acquistarti quei mezzi che ti abbiano a giovare laggiù nel Purgatorio.

L’ANIMA. — Grazia, Gesù mio, di tanta bontà e del potere specialissimo che Tu hai accordato alla Santissima Madre tua e Madre mia Maria a prò dei devoti del santo Abitino del Carmine! Grazie, o Gesù, grazie dal cuore. Deh! fa che io possa sempre portar degnamente questo sant’Abito, e meritarmi la predilezione di Maria, ed allora le mie preghiere e i miei suffragi avranno maggiore virtù alle dilette tue spose del Purgatorio.

FIORETTO. Iscriviamoci, se non lo siamo ancora, al santo Abitino del Carmine, e facciamo oggi un’astinenza a suffragio dell’Anima del Purgatorio che in vita fu negligente nell’osservanza degli obblighi per gli Iscritti al Carmine. (De profundis).
20° GIORNO ╬ Il Santo Rosario e le Anime purganti.

GESÙ. — Figlia, la mia Santissima Madre, Regina del Cielo e della terra ha un certo dominio nel doloroso carcere ove la mia Divina Giustizia purga le Anime mie spose. Ella discende in quel luogo per consolare i suoi figli, e mitigarne e abbreviarne le pene; ma è necessario che tu, colla tua preghiera procuri d’interessare questa Santissima Madre in favore di quelle infelici. Fra le preghiere più accette a Maria è quella certamente del santissimo Rosario che ha la virtù, purché si preghi con devozione, di ottenere una grazia ogni volta che viene recitato. Questa preghiera è un seguito di atti di lode, di confidenza e d’amore, un seguito di grida di pietà innalzate verso Maria, questa Madre gloriosa del tuo Dio, divenuta Madre tua e di tutte le anime; stabilita come il rifugio dei peccatori, la protettrice speciale delle Anime purganti, la padrona della buona morte. Sii dunque devota di Maria e ogni giorno, prostrato dinanzi a Lei, recitale con fiducia il santissimo Rosario, ricordando a questa cara Madre che Ella ha promesso la perseveranza finale a chi Le reciterà ogni giorno questa preghiera e una grazia particolare ogni dì; chiedile ogni volta la liberazione dal Purgatorio di un’anima a te cara ed Ella te la otterrà, Ella che ama teneramente quelle infelici mio spose e soffre nel vederle gemere nel fuoco, lontane da Lei che amarono ardentemente in vita, che pregarono con tanta devozione ai piedi dei suoi altari. Con la recita di un solo Rosario tu potrai risparmiare centinaia e centinaia d’anni di Purgatorio a quelle meschine, poiché questa preghiera è stata arricchita di molte Indulgenze dai Sommi Pontefici; questa preghiera che tu puoi dire in ogni tempo, in ogni luogo, in ogni posizione, che tu puoi interrompere e ricominciare quando credi; questa preghiera che può occupare i pochi momenti che hai liberi fra un lavoro e l’altro, può esserti di guida durante un viaggio, e sarà sempre, purché tu la reciti bene, la tua salvaguardia, il tuo rifugio, la tua felicità. Il Rosario, recitato in onore della mia Santissima Madre, è una catena invisibile che ti unisce a Maria, e con Maria a Me per tutta l’eternità. Meditando i Santi Misteri della mia Vita, della mia Passione e della mia Risurrezione, conoscerai meglio l’amore che ti ho portato, comprenderai i dolori miei e della mia Santissima Madre i quali ti faranno meglio conoscere quanto grandi siano i dolori delle Anime purganti nel vivere lontane da me, loro Dio, e da Maria Santissima loro Madre affettuosa; e davanti alla considerazione dei miei trionfi il tuo cuore resterà commosso. Le mie gioie saranno le gioie dell’anima tua; i miei dolori formeranno un balsamo alle tue pene, le mie glorie saranno per te un conforto nei dolori di questa vita e una caparra sicura della felicità che godrai nel Cielo. La tua preghiera scenderà, ricca di copiosi suffragi, nel Purgatorio e alla recita di ogni Ave Maria, le Anime suffragate innalzeranno a Me un grido di benedizione per te, e questa benedizione ti sarà caparra di quella che io e la mia Santissima Madre ti concederemo nel punto della tua morte.

L’ANIMA. — Ti prometto, amatissimo Gesù, che la corona della mia Santissima Madre mi seguirà sempre, compagna nel riposo e nella fatica: la reciterò ogni giorno per le Anime purganti e nell’ora della mia morte sarà la catena che Mi unirà a Te e alla mia cara Madre, alla quale ripeterò ogni giorno devotamente il saluto dell’Angelo e quello di Elisabetta, pregandola a soccorrere le Anime purganti e ad assistermi nel punto della mia morte.

FIORETTO. Recitiamo devotamente il Santissimo Rosario davanti a una immagine di Maria Santissima; e in onore dei misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi offriamo tre volte a Gesù Sacramentato le nostre preghiere in suffragio delle Anime del Purgatorio che in vita furono più devote della Vergine del Santissimo Rosario, (De profundis)
21° GIORNO ╬ La devozione a San Giuseppe e lee Anime purganti.

GESÙ. — Se il suffragare che tu fai, figlia, le Anime del Purgatorio arreca grande piacere a Me e alla mia Santissima Madre, deve pure arrecarlo ai miei Santi i quali mirano nelle sante Anime quasi l’opera delle loro mani, il frutto dei loro esempi, la riuscita del loro patrocinio. E fra tutti i Santi quello che più s’interessa delle povere Anime è San Giuseppe, il mio Padre putativo, verso il quale tu devi avere speciale devozione, se vuoi sperimentarne in vita, in morte e dopo morte, il potente patrocinio. Colui che mi protesse nel tempo della mia vita mortale e insieme ebbe cura della mia Santissima Madre, Colui che provvide con tanta sollecitudine ai bisogni della nostra Sacra Famiglia, non può ora non esercitare la sua potente mediazione di Padre verso quelle derelitte mie spose, e specialmente verso quelle che in vita Gli furono più devote. Nessun Santo ha più di Lui amato Me e la mia Santissima Madre, e nessuno più di Lui desidera vedere tutti i cuori sottomessi al mio impero. Sii dunque devoto di questo gran Santo, e pregalo perché scenda pietoso nel Purgatorio a sciogliere le catene di quelle infelici mie spose. Egli che mentre era in vita non lasciava passar giorno senza impiegare parte del suo lavoro a beneficio dei poveri, ti porgerà aiuto in quest’opera di carità assai più accettevole a Me di quella che tu puoi prestare a un vivente, poiché un defunto non può da sé stesso aiutarsi come può il vivo. Sii devoto di San Giuseppe ed Egli t’insegnerà a riconoscere in tutto e dappertutto la mia mano di Padre che ti guida nelle gioie e nei dolori e che si apre ad ogni istante per farti qualche dono ; t’insegnerà a ringraziarmi del benessere di cui ti circondo, della pace, della gioia che ti procuro in mille modi, mentre tante Anime, forse più meritevoli di te, languiscono nel Purgatorio; t’ispirerà di pregarmi per quelle infelici, a offrirmi per esse le tue opere buone, così potrai farti tanti protettori nel Cielo, mentre accrescerai la gloria dei miei Santi che godono nel vedere riempite le sedi rimaste vuote nel Paradiso, quando ne furono cacciati gli angeli ribelli. La figura dolce, serena e maestosa del mio Padre putativo che viveva felice della sua fede e della sua viva speranza in uno stato molto vicino alla povertà, t’insegnerà a contentarti del poco, a togliere d’intorno a te il superfluo per farne parte ai poveri e ad aiutare con le tue opere buone le Anime purganti. San Giuseppe, che visse sempre unito a Me e, lavorò, pregò, si riposò accanto a Me, t’insegnerà a lavorare, pregare e riposarti sotto il mio sguardo, sarà il modello delle tue Comunioni, ti insegnerà ad amare la mia Santissima Madre che Egli amò di tenero amore. La tua preghiera unita alla sua, sarà ascoltata sempre al mio Trono, ed Egli ti aiuterà a pregare per quelle mie spose che vivono da Me lontane, Egli che comprende quanto sia doloroso vivere senza di Me, avendolo provato nei tre giorni in cui Mi perdette a Gerusalemme.

L’ANIMA. — Gesù mio dolcissimo, ch’io non Ti perda mai! fammi soffrire ciò che vuoi, ma che nelle sofferenze Ti senta sempre a me vicino, e Ti possieda nella Santissima Comunione ogni giorno di mia vita; fa ch’io sia ognora pronto ai miei doveri, all’obbedienza, alla carità e che, ad imitazione del tuo santo Padre putativo, la mia carità sia feconda di molto bene in questa vita, e sollevi specialmente dalle loro pene le Anime benedette tue spose, affinché anch’io, come San Giuseppe, sia degno di sentirmi ripetere nell'ultima mia ora quelle dolci parole di speranza:
«Vieni, servo buono e fedele, tu hai bene impiegata la tua giornata, vieni a riposarti.»

FIORETTO.Offriamo a Gesù Sacramentato sette Pater, Ave e Gloria in onore dei sette dolori ed allegrezze di San Giuseppe, in suffragio delle Anime del Purgatorio che in vita furono più devote di questo gran Santo. — (De profundis).
22° GIORNO ╬ Le Sante Indulgenze e le anime purganti.

GESÙ. — Ogni preghiera che tu, figlia, mi rivolgi per le Anime purganti è sempre ascoltata da me che non ho altro desiderio che di alleviare le pene di quelle disgraziate. E fra le preghiere che servono maggiormente a sollevare le mie dilette spose sono quelle arricchite dai Sommi Pontefici di numerose Indulgenze. La Indulgenza è la remissione della pena temporale che resta ordinariamente a soffrire dopo che il peccato è stato perdonato. Per mezzo delle preghiere, ricche d’indulgenze, tu puoi, applicandone il merito alle Anime purganti, liberarle in parte o in tutto dalle pene che soffrono. Queste preghiere quantunque brevi e di pochi momenti sono talmente avvalorate, unite al prezzo del Sangue mio preziosissimo, ai meriti della Santissima Vergine e dei Santi, che possono giungere fino a produrre una perfetta purificazione. Queste Indulgenze sono plenarie e parziali e possono essere applicate alle Anime del Purgatorio; la plenaria rimette la pena temporale per intero, di modo che l’anima a cui è applicata questa Indulgenza può entrare subito in possesso della gloria eterna; l’indulgenza parziale rimette una parte della pena temporale. — Non vorrai dunque, figlia, essere caritatevole verso i tuoi morti accumulando per essi tesori di meriti che serviranno a lenire i dolori che soffrono, a mostrar loro la riconoscenza tua per il bene che ti hanno fatto, e il desiderio che tu hai di riparare alle mancanze commesse contro di loro, mentre erano in vita? Non vorrai offrirmi per essi, che hanno affaticato e pianto per te, il prezzo del loro riscatto, mentre nelle tue mani sono infiniti modi per riscattarli? Non vorrai con pochi momenti di sacrificio pagare per i secoli di tortura che essi devono passare nel doloroso carcere? Che hai fatto del tuo cuore, della tua tenerezza, di quell’amore che ti univa in vita ai tuoi cari? Come dunque puoi resistere sordo alle loro chiamate, ai loro sospiri, e non valerti della chiave dei miei tesori, che ti porge la Santa Chiesa, per aprire quel carcere doloroso? E tu puoi ancora godere, puoi ancora divertirti e riposarti, mentre forse nell'orribile fornace di fuoco che le divora, si dibattono Anime a te care, che con pochi minuti di preghiere puoi liberare così facilmente?

L’ANIMA. — Con infinita riconoscenza ed amore io Ti ringrazio, Gesù mio, disegnarmi un mezzo sì facile per suffragare le Anime dei miei cari morti; Tu sei il Padre della bontà e della misericordia e il tuo Cuore, ardente d’amore per quelle meschine, chiede a noi suffragi per loro. Ti offro dunque, Gesù mio, le mie povere preghiere che, unite ai meriti del tuo preziosissimo Sangue, serviranno a lenire le pene di quelle infelici, e a renderle degne di venire al più presto a lodarti ed amarti nella celeste patria.

FIORETTO. Offriamo a Gesù Sacramentato in suffragio dell’anima che è stata tiepida nel servizio di Dio, i meriti del suo preziosissimo Sangue, quelli della sua Santissima Madre e di tutti i Santi. (De profundis).
23° GIORNO ╬ Obbligo di soccorrere le Anime purganti.

GESÙ. — Poiché, figlia, ho messo nelle tue mani tanti mezzi per suffragare le anime purganti, approfittane e accetta con gioia quest’ufficio santo e caritatevole di riparatore delle colpe altrui. Lo Anime purganti sono tue sorelle, queste Anime che Io ho, come te, riscattate col mio prezioso Sangue; abbandonarle è inumano, anti-fraterno, poiché i morti sono tuoi fratelli per la fede, uniti a te dalla comunione dei beni e dei dolori, uniti, perché formanti una stessa famiglia nella quale tutti possono godere del merito di ciascuno; e mentre tu, loro fratello dell’esilio, stendi le mani verso i fratelli del Cielo, tua patria, le Anime purganti stendono le braccia verso di te e ti gridano: «Vieni in nostro soccorso, noi siamo tuoi fratelli!» Non le riconosci dunque più quelle voci? Ah, coloro che gridano verso di te, sono quelli di cui tu avresti voluto prolungare la vita per mezzo della tua vita medesima ; sono quelli stessi che, nell’ora suprema in cui tu sentivi che stavano per partire da te, stringevi fra le tue braccia, come per impedir loro di lasciarti; ed ora, nel profondo dell’abisso, brucianti nel fuoco della giustizia, ti stendono le braccia, gridando: «Una mano, fratello, c sarò salvo, una preghiera, una elemosina, un digiuno per me e sarò liberato da queste fiamme ; io soffro perché fui troppo molle, troppo pigro, perché ho troppo cercato le delicatezze e i piaceri del mondo, e tu. essendo più attivo al lavoro, più fermo nel resistere alle tentazioni, più mortificato nei sensi, più generoso nel dare, nel perdonare e nel giudicare, tu, fratello, potrai alleviare le nostre pene! Vieni dunque, anima cara, vieni a toglierci da questi tormenti!»
Ecco il grido che innalzano a te quelle derelitte, e tu non le ascolterai? Non vorrai dare al mio cuore la gioia della loro liberazione? Non vorrai riparare al male che i tuoi cari hanno fatto in vita, alle ingiustizie che essi talvolta hanno commesse, facendo l’elemosina in loro suffragio?
Non vorrai pagare prontamente e generosamente i debiti che essi hanno lasciato per liberarli più presto dalle loro pene? Non sei loro fratello se non li togli da quell’ardente fornace da cui la tua carità sola può levarli!

L’ANIMA. -Ti prometto, dolce Gesù, ai piedi dei tuoi altari, di non lasciar mai passar giorno senza innalzare a Te la mia preghiera per quelle infelici; cercherò con le mie buone opere di riparare al male che esse hanno commesso, non lascerò mai partire il povero dalla mia casa senza avergli data l’elemosina, in loro suffragio, e raccomandato di pregare per esse, e quando la tua Chiesa m’imporrà in tuo nome digiuni e preghiere io li farò prontamente per cancellare le negligenze loro, così più presto potranno venire a goderti ed amarti nel Cielo, dove io pure spero di possederti un giorno.

FIORETTO. Prima di incominciare qualsiasi azione rivolgiamoci a Gesù Sacramentato pregandolo per l’anima del Purgatorio che ha mancato di bontà, di condiscendenza e di amabilità verso il suo prossimo. — (De profundis).
24° GIORNO ╬ Eccellenza della devozione verso le anime purganti.

GESÙ. — La devozione alle Anime purganti è devozione che in sé racchiude tutte le devozioni cattoliche. Con essa mentre tu, figlia, affretti l’entrata al Cielo di quelle benedette, rendi gloria e lode a Me, tuo Dio, che vedo moltiplicato il frutto della mia Passione; con essa tu onori la mia Santissima Madre che è madre di misericordia e regina del Purgatorio; Ella che penò tanto per la salvezza delle anime, al vedere i suoi figli in mezzo a quelle pene atroci, al sentir gridare quelle sue figlie tanto a Lei care, soffre un nuovo martirio; tu Le fai quindi cosa carissima col liberare, grazie alle tue preghiere, quelle afflittissime dal Purgatorio: tu inoltre onori gli Angeli e i Santi che hanno vivo desiderio dell'entrata nel Cielo di quelle benedette, compi con grande perfezione le opere tutte di misericordia, poiché dai da mangiare agli affamati, affrettando per quelle benedette il momento in cui entreranno in possesso del Cielo per godere di Me, Pane degli Angeli, di cui esse sono più affamate che non il mendicante del pezzo di pane che tu gli stendi; dai da bere a quelli che hanno sete versando la dolce rugiada del mio preziosissimo Sangue su quelle anime divorate dalla sete di vedere il loro Dio; vesti splendidamente gli ignudi ai quali apri il soggiorno della gloria dove io tengo loro preparato una veste di luce e d'eterno splendore; alberghi i pellegrini aiutandoli ad entrare nella Gerusalemme Celeste, patria degli spiriti beati; visiti gl’infermi, discendendo in mezzo a quel fuoco divoratore per portare a quelle infelici, che giacciono sopra un letto di fuoco, l'elemosina delle tue preghiere; e finalmente eserciti opera di carità maggiore del seppellire i morti, aiutando quelle Anime immortali a salire al Cielo. Suffragando le Anime del Purgatorio tu pratichi inoltre la virtù della riconoscenza, poiché coloro per cui tu preghi sono il padre, la madre tua, i tuoi amici; coloro che in vita ti amarono tanto e ti fecero tanto bene e a cui tu forse corrispondesti tante male. — Non vorrai dunque ora privarti di qualche momento di piacere per consacrarlo a pregare per essi, riparando cosi ai torti che hai loro fatti? Rifiuterai di applicare por quelle infelici il merito delle opere buone che farai nel tempo della tua vita, se questo merito verrà poi a te centuplicato nell’ora della tua morte?

L’ANIMA. — O buon Gesù, poiché Tu metti in mia mano un tesoro di meriti per quelle benedette che sempre Ti adorano e Ti ricompensano dei torti e delle ingiurie che ricevi dagli uomini, accetta la mia umile e confidente preghiera che non chiede nulla per me, ma pietà e misericordia per le afflitte tue spose. Clementissimo Gesù, che sei morto per la redenzione delle anime, ascolta il gemito di quelle sventurate che non amano e non desiderano che Te e ammettile al possesso della tua eterna gloria.

FIORETTO. Offriamo a Gesù Sacramentato, per mano del nostro Angelo Custode, i meriti che acquisteremo in questo giorno in suffragio dell’Anima del Purgatorio che ebbe in vita il difetto di criticare e di sospettare del prossimo. (De profundis).
25° GIORNO ╬ Perché si va in Purgatorio.

GESÙ. — Figlia, quando l’anima esce da questa vita, se ha la più piccola macchia di colpa, entra nel Purgatorio per rendersi pura e degna di Me sue Dio; e, sebbene le pene del Purgatorio siano da paragonare riguardo all’intensità a quelle dell’inferno, l’anima riguarda il Purgatorio come una grande misericordia, poiché le macchie delle colpe che sono ancora in lei la rendono indegna di me. Quest’anima si slancia volontariamente nel fuoco dell’espiazione, attiratavi dal fuoco ardente della carità, a fine di purificarsi per rendersi degna di Me, suo Bene Sommo; e se ella conoscesse un altro Purgatorio meno lungo quantunque più duro e doloroso, ella vi si getterebbe per il grande amore che nutre verso di Me e il desiderio vivissimo d’essere degna di possedermi. Nel Purgatorio quest’anima, giusta e amante, perde di vista tutto il resto per non vedere che due cose sole: la purezza di Me suo Dio che ella ama, e la necessità di rendersi degna della mia beatifica visione. Se quest’anima potesse, non ancora purificata, essere ammessa nel Cielo, ella soffrirebbe dieci volte più che nel Purgatorio: bisogna quindi che il più piccolo peccato sia cancellato dal fuoco purificatore. Il mondo stima cosa da nulla quei difetti che la maggior parte degli uomini commette con tanta indifferenza e nei quali cadi tu pure ogni giorno senza darti il minimo pensiero di evitarli, ma quei piccoli difetti devono essere purgati nel fuoco orribile del carcere doloroso. Osserva, figlia, laggiù in quella tremenda fornace quanti parenti, e amici, per i quali tu non preghi più, illudendoti sulla loro bontà; ascolta i loro gemiti e avrai orrore del più piccolo peccato. «Infelici, essi esclamano, infelici noi che non ci siamo curati delle piccole colpe, noi soffriamo per quelle distrazioni, brevi sì, ma volontarie nella preghiera, soffriamo per il poco raccoglimento avuto nella casa di Dio, soffriamo per quel pò di pigrizia nel levarci, per quelle parole oziose, senza fine buono, dette per comparire, soffriamo per quei piccoli sdegni che non curammo di vincere, per quelle leggere avversioni che serbammo nel nostro cuore, soffriamo per la delicatezza nel volere i nostri comodi, per le piccole omissioni al nostro dovere, per i giudizi temerari, per le disobbedienze e irriverenze verso i superiori! Oh, quanto tempo ci tengono lontani da Dio questi peccati; quanto contristano il Cuore del nostro amorosissimo Padre queste cose che noi consideravamo da nulla! Oh, voi che ci amate, non venite dove noi siamo, soffrireste troppo; vivete nella giustizia, nella santità e nel timore di Dio!» — Non sono, o figlia, queste parole tali da farti temere della minima colpa e desiderare di porgere copiosi suffragi a quelle benedette che soffrono tanto?

L’ANIMA. — Misericordioso Gesù, che sarà di me che ho commesso tanti e così grandi peccati se le più piccole colpe si scontano con anni ed anni nel carcere doloroso? Finché avrò vita non mi stancherò di pagare per quelle infelici che vi gemono, e Tu, Gesù buono, ispirerai ad anime pietose di pregare per me dopo la mia morte, affinché, liberata da quelle pene tremende, possa venire a lodarti e goderti eternamente in Cielo.

FIORETTO. Offriamo a Gesù Sacramentato una preghiera ricca d'indulgenze in suffragio dell’Anima che soffre in Purgatorio da più lungo tempo. (De profundis.)
26° GIORNO ╬ Il peccato veniale.

GESÙ. — Uno dei più dolorosi lamenti, che lasciano sfuggirsi le anime del Purgatorio per le sofferenze che devono sostenere, è di non avere abbastanza compresa la gravità del peccato veniale. — Tu, figlia, ne commetti ogni giorno e direi ogni ora, persuasa che siano cosa da nulla, senza pensare alla malizia che racchiudono in sé, alle tristi conseguenze che lasciano ed ai castighi che ti accumulano sul capo dall’Eterna Giustizia. «E un peccato veniale, tu dici, una imperfezione che si lava con l’acqua santa, con un segno di croce, con una giaculatoria, sono scrupoli, ed io non posso privarmi di queste leggere soddisfazioni!» ma come queste idee si dissiperanno alla luce dell’eterna verità, nel punto della tua morte! Il peccato veniale è un’omissione alla mia legge, ed è quindi un’offesa grande che tu fai a Me: l’anima tua che è uscita al lavacro salutare del Battesimo, candida come giglio, viene macchiata dal peccato veniale, vuoi dunque cagionarti tanto danno per un puntiglio, per una curiosità, per appagare l’amor proprio, per salvarti da una riprensione? I peccati veniali possono condurti all’inferno, poiché il perfido tentatore ti conduce, a poco a poco, con l’eccitamento e lo sviluppo delle passioni, al peccato mortale: le grandi colpe perché più conosciute, tanto più muovono ad evitarle, mentre le piccole, non conosciute e non fuggite, si replicano continuamente e conducono ben presto a colpe maggiori. Osserva, laggiù nel carcere doloroso, quelle anime a Me dilette come sono punite severamente per alcuni peccati veniali, ascoltane i lamenti e ne rimarrai atterrito; mettine in pratica gli avvisi e sarai salvo da quelle pene. «Per evitare un rimprovero, per salvare la mia riputazione, per appagare il mio amor proprio ho negata, esagerata o diminuita la verità: per questo soffro in un mare di fuoco! Non mentire mai, fratello, per nessuna cosa al mondo, si trattasse anche di salvare la tua vita, di far del bene al prossimo, di evitare disgrazie; poiché Iddio, che è la stessa verità, odia questo difetto e lo punisce severamente!»
«Io ho mormorato contro i miei superiori, mormorazioni leggere, piccole disapprovazioni, parole di biasimo; ed è per questo che soffro orribili tormenti: tu, fratello, che sei ancora in tempo, guardati assolutamente da qualsiasi parola che offenda la carità, e non scusarti mai col dire che le cose che racconti sono vere; la mormorazione consiste appunto nel palesare cose vere; se fossero false cadresti nella calunnia che è maggior peccato; guardati dal giudicare, il purgatorio dei mormoratori è lungo e terribile ! —
«Qual terribile espiazione per i peccati veniali! fratello, guardati da qualsiasi macchia, se non vuoi cadere in questo fuoco divoratore! Ogni disgrazia terrena è inferiore alla disgrazia del commettere un peccato veniale!»

L’ANIMA. — Quante volte, o buon Gesù, io Ti ho offeso, lusingandomi di non commettere un gran male! Perdonami, Te ne scongiuro, per le pene infinite che Tu hai sofferto per me; il Sangue adorabile del Tuo Costato lavi le macchie dell’animo mio e discenda pietoso, nel carcere dell’espiazione, a purificare quelle Anime benedette che non sospirano e non amano che Te, mio buon Gesù.

FIORETTO.Preghiamo Gesù Sacramentato per l’Anima del Purgatorio che è più vicina ad essere liberata dalle sue pene. — (De profundis).
27° GIORNO ╬ Glorificazione che Gesù riceve dalle Anime purganti.

GESÙ. — Figlia, sulla terra Io non ricevo che offese, freddezze, oltraggi dovunque. L’eresia e l’empietà, Mi bestemmiano nel Sacramento dell’amore,
Mi perseguitano fino sui miei altari, profanano il mio tempio, e vorrebbero, se loro fosse possibile, cacciarmi dalla mia propria dimora. — Le Anime sante che gemono, nel doloroso carcere del Purgatorio invece, rassegnate al Mio divino volere, mentre baciano la mia mano che giustamente le percuote, incapaci di offendermi menomamente, sospirano notte e giorno verso di Me. La loro vita, la loro preghiera, il loro stesso dolore, è un tributo d’amore e di riconoscenza per Me. Esse Mi amano con l’ardore dei Santi, mi amano per sé stesse, per gli uomini tutti, e, conoscendo le ingiustizie e il male che regna nel mondo, la gravità delle offese che sono fatte a Me, loro Dio, la grande moltitudine di persone che m’ingiuriano continuamente, cercano di compensarmi, d’amarmi per tutti quelli che non Mi amano e Mi offendono. Oh quanta consolazione verrebbe al mio cuore dalle anime del Purgatorio, che soffrono sì acerbi tormenti, e che vorrei poter liberare: poiché Io le amo d’amore sincero, tenero, paterno: sono anime piene di meriti, di santità, di virtù che Io non posso ancora ricompensare; sono anime elette, mie spose, ed Io sono obbligato a punirle! Non potrai, tu, figlia, dare al mio cuore la gioia di liberarle, offrendomi per loro le tue preghiere e le tue buone opere? Queste anime, giunte al Cielo, cantano le mie celesti glorie, Mi amano e Mi benedicono per tutti i secoli, Mi lodano e Mi compensano per le offese che Mi fanno i peccatori, Mi ringraziano per gli sconoscenti, e, immerse nelle delizie del mio cuore, Mi consolano per tutta l’eternità. Perché dunque vuoi rifiutare di contribuire alla felicità e alla gloria del tuo Dio? Non sai che Io concedo molte grazie particolari a quelle che pregano per le mie dilette spose; e che colui il quale ne salva una, da quelle pene atroci, si può dire certo di giungere all’eterna salvezza? Sarai dunque sempre così freddo per l’avvenire, mentre ti possono venire tanti vantaggi da questa facile devozione?

L’ANIMA. — Vorrei, Gesù mio, a costo del mio sangue e della mia vita, liberare dal Purgatorio le anime a Te tanto care, affinché giunte al Cielo Ti potessero pregare per gli infedeli che non Ti conoscono, per le anime colpevoli che Ti bestemmiano, per tutti i cuori deboli e vili che osano avvicinarsi a Te senza fervore e senza fede. Ma soprattutto io vorrei che riparassero alle mie proprie infedeltà, per tutte le volte in cui ho mancato d’accostarmi a Te, per quelle in cui ho ricevuto la Santissima Comunione con freddezza e per abitudine, per tutte le Comunioni la cui grazia è stata sterile in me; vorrei che riparassero alle mie ingratitudini senza numero e a quelle di tutti gli uomini. Accetta, Gesù mio, per quelle anime benedette le mie preghiere e le mie lagrime, ricordati che hai sparso il tuo Sangue per salvarci e che sei venuto sulla terra per aprire a tutti le porte del Cielo.

FIORETTO. Preghiamo Gesù Sacramentato per l’Anima del Purgatorio che fu più devota del Sacro Cuore, affinché ci ottenga di ricevere degnamente la Santa Eucaristia nei giorni di nostra vita e di trovare nel Santo Viatico, nell’ora della morte, il pegno sicuro della nostra eterna salute. — (De profundis).
28° GIORNO ╬ Festa che si fa in Cielo per la liberazione di un'Anima dal Purgatorio.

GESÙ. — Tu non puoi comprendere, figlia, ciò che avviene nel Cielo, quando con le tue preghiere, con le tue buone opere sei giunta a liberare un’anima dal Purgatorio, e quest’anima va, in una specie di gioia inebriante, a gettarsi nel seno del suo Dio, esclamando: «Padre mio, mio Sposo, mio Tutto, finalmente sono giunta a Voi!» Pensa a ciò che proverebbe una madre, sapendo che suo figlio è prigioniero per dieci anni e lo vedesse ricondotto da un amico che lo ha liberato, pensa alla sua gioia, alla sua riconoscenza per il liberatore del caro figlio.... e non potrai farti che una debolissima idea della gioia, della felicità che tu procuri a Me, liberando dal doloroso carcere quelle benedette. Se grandemente si festeggia in Cielo la conversione di un’anima peccatrice, ma la quale di nuovo può perdersi, nel sentiero della salute, quale non sarà la gloria della mia dilettissima Madre, degli Angeli e dei Santi, all’entrare nelle celeste patria, d’un’anima che non avrebbe potuto giungervi se non dopo lunga e rigorosa espiazione? Quale non sarà la gioia dell’Angelo che era stato destinato a guida e custodia dell’anima che entra nel Cielo; dei Santi che erano stati suoi principali protettori ed avvocati durante il suo esilio sulla terra? Chi più di tutti esulterà nella glorificazione di quest’Anima, se non la mia Santissima Madre che, come Regina del Purgatorio e Madre di tutti gli uomini, ama queste infelici con amore infinito? — Non vorrai dunque, figlia, dando uno sguardo al Cielo, che si rallegra ed esulta dei tuoi suffragi, alleviare le pene di quelle infelici? — Un giorno verrà, in cui tu stesso sarai in quel luogo di espiazione; allora tu comprenderai, per dolorosa e personale esperienza, ciò che è il Purgatorio; e come quelle povere Anime che vi soffrono ora, tu griderai allora: «Pietà, misericordia di me!» — Ma il tuo grido straziante non penetrerà nell’animo delle persone a cui lo rivolgerai, se non nella maniera stessa con cui quel grido penetra ora nell’animo tuo; se tu hai dimenticato, sarai dimenticato; se tu sei stato sordo alle preghiere di quelle derelitte, non sarai ascoltato; se tu non hai voluto fare per esse elemosine, nessuno ne farà per te. — Non vorrai dunque, figlia, suffragando ora quelle Anime infelici, procurarti dei protettori in Cielo nella Vergine e nei Santi; nelle anime da te liberate dal doloroso carcere, affinché intercedano per te nel punto della tua morte, e ti liberino da quelle pene tremende?

L’ANIMA. — Esaudisci, Ti prego, Gesù mio amorosissimo, le suppliche che io Ti innalzo per le infelici tue spose che. da tanto tempo, gemono nel carcere doloroso e sospirano di vedere il tuo volto Divino, che le farà beate per tutta l’eternità. In sconto dei loro debiti Ti offro le tue pene, i tuoi meriti infiniti e quelli della tua Santissima Madre. Degnati di liberarle e di metterle al possesso della eterna gloria.

FIORETTO.Preghiamo Gesù per le anime che soffrono a causa degli scandali che noi abbiamo loro dato. (De profundis).
29° GIORNO ╬ Riconoscenza delle anime purganti.

GESÙ. — Con le tue preghiere, figlia, in favore delle Anime benedette del Purgatorio, eserciti perfetta carità, poiché Io dal mio trono di misericordia, le accolgo e, per mano degli Angeli, le invio alle afflitte prigioniere che le stanno ansiosamente aspettando ; al tempo stesso fai grande bene ai viventi, poiché moltiplichi gli intercessori nel Cielo, intercessori che calmano la mia Divina Giustizia, irritata per i peccati del mondo, e ne trattengono i castighi; e procuri poi a te stesso degli amici nel Cielo, amici che veglieranno alla tua difesa continuamente, ti aiuteranno ad allontanarti dal vizio e ad amare la virtù; amici che ti faranno ottenere da me ciò che chiedi, poiché non sarai mai sola a pregare; le Anime da te liberate dal doloroso carcere, si uniranno a te per pregarmi in tuo nome e ti otterranno continuamente grazie e benedizioni. E non solo queste Anime ti saranno riconoscenti; ma il loro Angelo Custode, la Vergine Santa a cui esse si erano consacrate, ed Io stesso, Io, che devo alle tue preghiere il poterle liberare più presto. — Liberando un’anima dal Purgatorio tu avrai nel Cielo qualcuno che per te e in tuo nome ama, loda e glorifica Me tuo Dio. — Finché tu resterai sulla terra, non saprai amarmi con perfezione. Quale gioia dunque, quale conforto proverai nel poter dire: «Un’Anima santa ama Dio per me, e mentre io sono occupato a mangiare, a bere, a dormire, a lavorare: mentre forse io dimentico il buon Dio, vi è nel Cielo un’anima che, senza interrompere un solo momento il suo canto d’indicibile amore, adora, glorifica la maestà e la bellezza del mio Dio, ed essa lo fa in mio nome!»
Sii devota, figlia, delle Anime benedette del Purgatorio e ti allontanerai sinistri eventi, poiché queste infelici, mentre soffrono ed espiano i loro peccati, intercedono per te grazie e favori. — Esse veglieranno al tuo fianco mentre dormi, e allontaneranno dal tuo capo ogni pericolo; nei momenti più pericolosi saranno accanto a te, per consigliarti e guidarti nella retta via; e non solo sopra di te veglieranno, ma sui tuoi parenti più cari, sugli amici tuoi, sulle cose tue; invocheranno sulla tua casa la pace e la benedizione che rendono meno amari i dolori della vita e fanno gustare anticipatamente le gioie del Cielo. Suffraga dunque quelle povere anime colle tue preghiere, con le tue sofferenze, con le tue elemosine. Ricordati che chi dona al povero non avrà mai bisogno, perché presta a Dio: chi più povero delle Anime purganti? — Non vorrai dunque, pensando al generoso compenso che ti aspetta sulla terra e nel Cielo, pregare fervorosamente ogni giorno per quelle infelici?

L’ANIMA. — Ti prometto Gesù mio
dolcissimo, che non lascerò passar giorno della mia vita senza pregare per le anime del Purgatorio, senza offrirti per esse il Sangue prezioso che Tu hai sparso nella tua dolorosissima Passione, così possano esse entrare al più presto nella celeste gloria a lodarti e benedirti eternamente e ottenermi dalla tua divina bontà di non allontanarmi mai da Te, Gesù mio, col peccato, nei brevi giorni di mia vita, per venire presto a possederti nel regno eterno della tua gloria.

FIORETTO. Preghiamo Gesù Sacramentato per l’anima che l'ha più amato, insieme alla sua Santissima Madre, affinché ci ottenga una santa vita seguita da una più santa morte. — (De profundis).
30° GIORNO ╬ Perseveranza a pregare per le anime purganti.

GESÙ. — Figlia, tu sei giunta al termine di questo mese consacrato al suffragio delle Anime purganti. Col finire di esso tu però non devi cessare di rivolgermi frequenti preghiere per quelle meschine, di offrirmi in loro favore il merito delle tue buone opere, affine di diminuire l’intensità dei loro spaventevoli dolori, e affrettarne la liberazione. Te beata se, con le tue preghiere, con le tue azioni buone, con la tua assiduità a conceder loro tutti i giorni la parte dei meriti che hai guadagnati, sarai riuscita in questo mese a far entrare nel Cielo una sola di quelle benedette! Essa, davanti al mio trono Mi parla di te, Mi glorifica per te, Mi ama in tuo nome ed ama pure per te la Santissima Vergine! Ma se non sei riuscita a ottenere ciò in questo mese, potrai ottenerlo nell’avvenire, continuando a pregare, a interessarti per quelle povere anime, e se tu hai qualche influenza intorno a te, se tu puoi comandare a qualcuno, stabilisci l’uso di:
PREGARE, SOFFRIRE e OPERARE  per i poveri morti.
Ciò tornerà di grande vantaggio, non solo per quelle Anime, ma per te e per tutti quelli che ti circondano. Prega dunque, prega molto per quelle infelici, adoperati in loro sollievo per tutta la tua vita, con tutti i tuoi mezzi; abbi ogni mattina,
l’intenzione di guadagnare per esse tutte le Indulgenze che ti è possibile acquistare durante il giorno; fatti zelatore pietoso di suffragi a favore di quell’anime, cotanto a Me care, e non stancarti di ripetere a tutti: «Pregate, pregate per le povere Anime del Purgatorio!» E quelle Anime benedette ben potranno liberarti dalle disgrazie, moltiplicare i tuoi beni, e nell’ora della tua morte, verranno a renderti il contraccambio del bene ricevuto, allontanando dal tuo letto gli spiriti infernali, assistendoti per ricevermi degnamente, e accogliendo il tuo estremo anelito per condurre il tuo spirito a godere eternamente il frutto della tua pietà e della tua religione.
Sii dunque devoto di quelle benedette: nei tuoi bisogni, nei tuoi pericoli, nelle tue inquietudini, ricorri a loro, ed esse ti otterranno le grazie che ti sono necessarie e la maggiore di tutte, quella della tua eterna salute.

L’ANIMA. — Grazie, Gesù mio, delle buone ispirazioni, dei dolci sentimenti che Tu hai suggeriti al mio cuore in tutto il corso di questo mese: perdonami se io non ho ascoltato sempre, come dovevo, le Tue Sante parole e fa che quelle Anime benedette che Ti hanno tanto amato sulla terra, giungano presto a lodarti nel Cielo dove spero mi otterranno la grazia di spezzare i legami che ancora mi uniscono alla terra per potermi dare interamente a Te, Gesù mio, mio amore, mio tutto. Così sia.

FIORETTO. Promettiamo a Gesù Sacramentato di recitare, potendo, ogni giorno la Corona dei Morti, in suffragio delle Anime Sante del Purgatorio affinché ci liberino dalle disgrazie, ci ottengano una buona vita e una santa morte fra le braccia di Gesù, di Giuseppe e di Maria. (De profundis).
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