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REGISTRAZIONE ♫ AUDIO
2° GIORNO ╬ Il Signore usi bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me! (Rut 1,8)

GESÙ. Questo giorno, figlia, segna la festa di misericordia, di suffragi e di requie per le povere Anime, mie spose che da lunghi anni gemono da me lontane nel doloroso carcere dell’espiazione. Tutti coloro che piangono qualche caro estinto, prendono oggi la via del cimitero, e piangendo, depongono sulla tomba dei loro cari il tributo del loro affetto e del loro ricordo con mazzi e ceri. In questo giorno l’Angelo del sacrificio e della consolazione viene a ricordare a tutte le anime che piangono, la Santa Commemorazione dei Morti, festa creata dalla Santa Chiesa, per risvegliare ogni anno, consacrandolo con la sua preghiera, il ricordo dei suoi figli che non sono più; viene in ogni casa dove si piange per celebrare questa festa, simile a nessun’altra, che ha per solo ornamento le insegne della morte e per sola armonia il gemito delle anime e il canto dei funerali; viene specialmente per raccogliere tante lacrime sparse sulle tombe dei fratelli, tante preghiere fatte per essi e le porta al Cielo a Dio: «Signore, ricevete queste lacrime e queste preghiere e fate che esse abbiano la potenza di liberare dalle pene che soffrono, coloro che sono morte nel vostro bacio!» — Vieni tu pure, figlia, a pregare per i tuoi morti, vieni e ascoltane le voci desolate che ti ripetono: «Ricordati di noi!»
Oh ricordatene, figlia, e non solamente oggi, ma ogni giorno; non solamente con l’amore che piange e s’intenerisce, ma con l’amore che prega, che si sacrifica, e che, con la preghiera, con il sacrificio e con lacrime sante di rassegnazione, mescolate al mio Sangue riparatore, può finire di purificare quelle anime benedette ed aprire ad esse, non foss’altro, qualche giorno, o qualche ora prima le porte del Cielo. — Ma perché piangere, figlia? Perché arrestarti col capo chino a terra, senza osare di volgere lo sguardo al mio Ciborio, dove io sto aspettando ansiosamente la preghiera del tuo cuore, per liberare quelle infelici mie spose?
In qual modo, figlia, potrai mostrare la tua riconoscenza e il tuo amore verso il padre e la madre tua, verso i tuoi fratelli ed amici, che riposano all’ombra della mia Croce, se non coll’innalzare per essi ferventi preci al mio Cuore? A che gioverebbero le meravigliose ghirlande, gli splendidi monumenti, le superbe iscrizioni che parlano dei tuoi cari e ne immortalano il nome, se tutto questo non valesse a ispirare una preghiera, una lacrima d’espiazione, un atto generoso compiuto in loro suffragio? Qual migliore profumo può giungere ad essi da questa valle di lacrime di quello della preghiera e del sacrificio ispirato dalla riconoscenza, consacrato dalla Fede e dalla Religione?

L’ANIMA. — Grazie, Gesù mio, d’avere ispirato alla tua Chiesa di consacrare questa Festa nella quale i tuoi Angeli portano al tuo trono le nostre lacrime, le nostre preghiere, i nostri sacrifica a sollievo dei nostri cari morti; dicano ad essi che noi non li dimentichiamo, ma preghiamo per loro, e uniamo alle nostre preghiere, alle lacrime del nostro cuore il tuo Sangue prezioso, certi che i nostri pianti li inteneriscono, le nostre preghiere li sollevano, i nostri sacrifici li consolano. Degnati Divino Redentore, dolce Consolatore delle anime, gradire l’umile mia prece per l’anima dei miei cari, per la gloria del tuo santo Nome e la gioia del tuo Sacro Cuore.

FIORETTO. — Offriamo a Gesù Sacramentato in sollievo delle Anime dei nostri parenti tutto ciò che soffriremo in questo giorno. —  (De profundis).
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