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REGISTRAZIONE ♫ AUDIO
7° GIORNO ╬ Inconsolabilmente ella piange la notte, e non v’ha chi la consoli tra tutti i suoi cari.. (dalle Letture del Giovedì Santo nel rito antico, tratto dalle Lamentazioni di Geremia)

GESÙ — Ascolta, figlia, il grido che le anime penanti fanno oggi giungere sino a te, ascolta i lamenti per l’abbandono in cui si trovano, per la dimenticanza d’ogni persona a loro cara: esse piangono nel profondo dei loro mali e non vi è nessuno che stenda loro pietoso la mano per sollevarle dalle pene orribili che soffrono. Povere esiliate, quando vedranno la loro Patria? Povere orfane, quando vedranno Me loro Padre? Povere prigioniere, quando troveranno nel Cielo la libertà e la Luce, quando potranno gioire degli amplessi di Me loro dolce sposo? Tu non puoi concepire la grandezza del male che soffrono eppure puoi dimenticarle, e questa dimenticanza da parte tua accresce il loro dolore, poiché il soffrire e il sapere che nessuno divide il loro affanno con una lacrima, con un ricordo, con una preghiera, è il dolore dei dolori. «Ho cercato un consolatore e non l’ho trovato!» ecco il grido amaro di quelle derelitte, poiché il vivo dimentica facilmente il morto. Troppo presto, quando una persona cara ti è stata tolta dalla morte, troppo presto te ne scordi, troppo presto tralasci di suffragarla, illudendoti sulla bontà di questa persona e sui meriti suoi. Non sai che nessuno uscirà da quella fornace senz’avere pagato prima tutti i debiti suoi fino all’ultimo centesimo? — L’erba non è ancora cresciuta sulla tomba dei tuoi cari che già nuove amicizie, nuovi affetti sono nati nel tuo cuore a cancellare il ricordo di chi avevi tanto amato. — Ah, se io permettessi a qualcuno dei tuoi morti di ritornare sulla terra e seguirti, testimoni invisibili nelle azioni della tua vita, quante volte essi ritornerebbero nell’abisso doloroso con un affanno di più, e griderebbero inconsolabili : « Oh tutto è finito! per sempre finito! tutti ci hanno dimenticati, ovunque sulla terra è oblio per noi, oblio della nostra vita che nessuno ricorda più, oblio del nostro nome che nessuno pronuncia più con affetto, oblio della nostra tomba che nessuno visita più, oblio della .nostra morte che nessuno piange più; dimenticanza e oblio ovunque e in tutti!» — Ma non in tutti, o figlio, vi è questa dimenticanza: vi è sulla terra un cuore che non dimentica mai, che prega sempre, pronto ad ogni momento di venire in soccorso dei morti abbandonati: e questo è il cuore della Chiesa Cattolica, mia sposa. La Chiesa è madre dei figli che combattono in questa vita, madre dei figli che soffrono nel Purgatorio, e i gemiti degli uni e degli altri trovano eco nel suo cuore; ella asciuga le lacrime delle care purganti e dice loro: «Consolatevi, miei figli, se i vostri amici non pregano più, se nessuno più vi ricorda, io, io pregherò sempre, io non vi dimenticherò mai!» — Unisci tu pure, o figlio, le tue preghiere a quelle della Chiesa e prega, prega fervorosamente per i morti abbandonati.

L’ANIMA. — Conosco, o amorosissimo Gesù, la mia colpevole dimenticanza verso i poveri morti e Te ne chiedo umilmente perdono, promettendoti che per l’avvenire io pregherò tanto per quelle infelici che Tu, commosso alle mie preghiere, alle mie lacrime, abbrevierai il tempo della loro prigionia e le chiamerai in seno a Te nel santo Paradiso.

FIORETTO. Offriamo a Gesù Sacramentato una mortificazione di gola in suffragio dell’anima che soffre in Purgatorio per causa nostra, — (De profundis).
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